In un’intervista a ‘Il Fatto Quotidiano’ Federico Mollicone racconta cos’è di destra e, di conseguenza, anche cosa di sinistra. Ecco i dettagli.
Giorgio Gaber cantava cos’è la destra e cosa è la sinistra, oggi Federico Mollicone in un’intervista a Il Fatto Quotidiano racconta cos’è di destra e cosa del centrosinistra. Una sorta di catalogo di una e dell’altra parte. A partire dai ristoranti. L’esponente di Fratelli d’Italia sottolinea come “la sua coalizione è glocale e l’identità si esprime anche a tavola. Si può andare dalle osterie fuori porta fino alle tre stelle di Cannavacciuolo“.
Ma la differenza tra destra e sinistra la si vede anche sul tema famiglia. Mollicone ribadisce che per questa maggioranza il nucleo deve essere formato da madre, padre e figli nel rispetto della natura oltre che naturalmente delle leggi umane. Come ormai sappiamo, a sinistra si guarda anche alle altre unioni, che la destra non condivide.
Mollicone tra barba e barche
Altro tema di discussione in questa intervista è la barba. Su questo Mollicone preferisce non fare una differenza ben chiara, ma sottolinea come Giove e il nonno di Heidi sono sempre stati rappresentati con questa. E oggi chi ha la barba, ben curata, è una persona che si presenta con una eleganza formale.
E la barca? “E’ un simbolo di libertà – sottolinea l’esponente di Fratelli d’Italia – ci ricorda il coraggio temerario dei nostri esploratori e non certo la radical chic Capalbio Style“.
“La pizza è di destra”
Su una cosa Mollicone non ha dubbi: la pizza è di destra. “Del resto – spiega al quotidiano nazionale – la Margherita fu un omaggio alla Regina ed era già tricolore. Quindi possiamo dire viva l’Italia“.
Un altro tema che ormai da tempo alimenta il dibattito quotidiano riguarda la questione dei paesi di destra e le città di sinistra. L’esponente di Fratelli d’Italia si sofferma anche su questo e spiega che i borghi ad oggi rappresentano il sistema nervoso della nostra identità. Mille campanili, diverse rievocazioni storiche e tradizioni. “Dallo strapaese di Maccari alla destra divina di Pasolini e Langone“, conclude Mollicone.