Matteo Renzi in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ svela un retroscena su Obama: “Ecco cosa è successo e chi ha fatto da paciere”.
Matteo Renzi nella sua lunga carriera politica ha sempre avuto contatti con diversi leader. Tra questi c’è sicuramente Barack Obama. Come sappiamo i rapporti tra Italia e Stati Uniti sono buoni ormai da diverso tempo, ma, nonostante questo, non sono mancati momenti di tensione e di divergenze. Ed è proprio il leader di Italia Viva a svelare un retroscena con Obama in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera.
L’ex premier rivela che ai tempi di Palazzo Chigi ha avuto un duro scontro con Obama. Un litigio che poteva incrinare l’asse Washington-Roma, ma l’intervento di Joe Biden ha permesso di far calmare le acque. Un retroscena che lo stesso Renzi ha deciso di raccontare in questa intervista raccontando anche il motivo che ha fatto scattare questa tensione.
Renzi svela: “Ecco perché ho litigato con Obama”
“Litigai con Obama perché non aveva coinvolto l’Italia in un documento sul G7“, ha svelato Renzi al quotidiano italiano. E’ questo il motivo che ha portato l’ex premier a discutere con il presidente americano a quei tempi. Una lite che portò l’attuale leader di Italia Viva a non rispondere al telefono per ben 6 ore.
Poi è entrato in gioco Joe Biden che ha riportato tutto alla calma. “Rappresentava lo zio saggio dell’amministrazione Obama – ha sottolineato Renzi – quello che interveniva quando bisognava ricucire le frizioni con la Casa Bianca, con gli staff e anche quelle con Barack“. Era l’attuale presidente americano, quindi, a gestire le telefonate di ricucitura in caso di una discussione tra il leader della Casa Bianca dei tempi e qualche altro leader.
“Obama ha sempre apprezzato la Harris”
Renzi in questa intervista si è soffermato anche sulla scelta di Harris come candidato dem: “Obama ha sempre apprezzato Kamala. E’ stato lui a imporla come vice presidente e ricordo che nel 2012 l’ha presentata come la più bella procuratrice americana anche se dopo si è dovuto scusare con le femministe“. Il passo indietro di Biden e la scelta di puntare sull’attuale numero due, quindi, potrebbe essere stata condizionata in parte anche dall’ex inquilino della Casa Bianca.