Premierato, Vassallo: “Come cambiano gli equilibri tra Colle e Palazzo Chigi”

Salvatore Vassallo, direttore dell’Istituto Bruno Cattaneo, in un’intervista a ‘Il Dubbio’ si è soffermato sull’elezione diretta del presidente del Consiglio.

Il governo è pronto ad intraprendere il percorso per arrivare ad una elezione diretta del presidente del Consiglio. “Se il Parlamento è in grado di approvare una legge con premio di maggioranza cambia poco negli equilibri tra Colle e Palazzo Chigi – spiega in un’intervista a Il Dubbio Salvatore Vassallo, direttore dell’Istituto Bruno Cattaneo – anche perché il Capo dello Stato non ha ampi margini di scelta se il nome è uno solo. E’ successo anche nel 2022 nonostante una legge elettorale che non garantisce un risultato certo“.

Intervista Vassallo Il Dubbio premierato
Cosa cambia tra Colle e Palazzo Chigi con il premierato – Cityrumors.it – © Ansa

Di sicuro se saranno confermate le intenzioni del centrodestra – aggiunge Vassallo – tutto dipenderà dalla legge elettorale e, quindi, questa andrà cambiata altrimenti cade tutto il modello. Quindi ci sarà un percorso costituzionale da fare e vedremo cosa succederà“.

“Il no ad una sfiducia costruttiva apre a diversi scenari”

Intervista Vassallo Il Dubbio premierato
Ecco le intenzioni del premier Meloni – Cityrumors.it – © Ansa

Il governo pensa ad un meccanismo antiribaltoni in caso di crisi. “Questo aprirebbe a diversi scenari – sottolinea Vassallo – per prima cosa bisogna dire che non sarebbe una elezione diretta perché potrebbe essere sostituito da qualsiasi persona per l’intera legislatura con una caduta”.

Il discorso cambia se il vincolo fosse legato al premio – aggiunge ancora il direttore dell’Istituto Bruno Cattaneo – e in questo caso non escludiamo il ribaltone. Se si stabilisce che l’unica maggioranza legittima è quella che ha vinto le elezioni, si intaccherebbe il principio di parità dei poteri. Ovvero che tutti i partiti che sono al governo, purché abbiano il 6%, possono decidere lo scioglimento anticipato delle Camere“.

“Ad oggi si tratta di ipotesi”

Vassallo preferisce non proiettarsi troppo avanti: “Si trattano di ipotesi. La cosa più importante è che i partiti devono capire che sono passati ormai trent’anni dagli anni ’90. Di certo il fatto di rendere il sistema politico nazionale simile a quello che è in atto per comuni e regioni ha una sua plausibilità. Ma ricordiamoci che ogni sistema democratico ha una dei difetti e un giudizio completo lo si può dare solo a fine percorso“.

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