Kamala Harris si è assicurata formalmente la nomination democratica per la presidenza degli Usa ed ha scelto Tim Walz come suo vice.
L’attuale vicepresidente degli Stati Uniti è quindi diventata la prima donna di colore a ottenere la candidatura da parte di un grande partito. Harris ha incassato il sostegno del 99% dei 4.567 delegati. La votazione si è tenuta virtualmente per cinque giorni, in anticipo rispetto alla convention di Chicago. Già quattro anni fa ha tentato la corsa alla nomina. Stavolta, però, la strada è stata spianata dal ritiro del presidente Joe Biden, che aveva ottenuto la vittoria alle primarie di partito organizzate nei mesi scorsi.
Un ritiro preceduto da settimane di pressioni da parte dei democratici nei confronti del presidente. A giugno Biden era stato protagonista di una disastrosa prestazione nel primo dibattito pubblico con il repubblicano Donald Trump. Con un messaggio inviato ai sostenitori, inoltre, Harris ha ha annunciato la scelta del governatore del Minnesota, Tim Walz, come suo vicepresidente. In corsa per la vicepresidenza c’erano il governatore della Pennsylvania Josh Shapiro, su cui ha pesato il deciso sostegno ad Israele nella guerra a Gaza, ed il senatore dell’Arizona Mark Kelly, contestato però dai leader sindacali.
“Tim è un leader collaudato che ha un incredibile curriculum di risultati per le famiglie del Minnesota. – ha detto Harris – So che porterà la stessa leadership basata sui principi alla nostra campagna e all’ufficio del vicepresidente”. Secondo alcuni sondaggi, la candidata democratica avrebbe quattro punti percentuali di vantaggio sul repubblicano Trump. Nelle due settimane seguite al ritiro di Joe Biden, insomma, Harris avrebbe rapidamente colmato il divario che la separava da Trump quando mancano ormai pochi mesi alle elezioni di novembre.
“Unirsi a Kamala Harris nella corsa per la Casa Bianca è l’onore di una vita. – ha detto Walz – Ci sto. La vice presidente Harris ci sta mostrando ciò che è possibile fare con la politica. Mi ricorda un po’ il primo giorno di scuola. Quindi, diamoci da fare, gente. Unitevi a noi”.
Sul fronte repubblicano sono piovute critiche sulla scelta di Tim Walts. Lo stesso Trump ha definito il governatore del Minnesota un “radicale di sinistra”. Secondo una fonte dell’entourage del tycoon, Harris “si è inginocchiata di fronte alla sinistra antisemita e anti-israeliana e ha scelto qualcuno di pericolosamente progressista come lei”. Trump è poi tornato a sfidare Harris in un dibattito su Fox News. “Kamala Harris ha paura di dibattere con me. – ha detto Trump – Sarà più facile sconfiggerla sul palco del dibattito rispetto al disonesto Joe Biden”.
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