Parla al CorSera l’attivista Lgbt che doveva seguire per conto del Governo un progetto del Ministero della Pubblica Istruzione
“Sono sconcertata. Anche il ministro Valditara lo è“. Sono state queste le parole che ha pronunciato Anna Paola Concia appena ha saputo che la sua nomina al progetto Educare alle Relazioni era saltata, per decisione dello stesso Ministro Valditara. “Mi ha chiamato lui per dirmelo prima di fare il comunicato. Collaboriamo da un anno per Didacta, l’evento sulla scuola più importante in Italia”, ha spiegato l’attivista Lgbt al Corriere della Sera. E riguardo alla possibilità che il ministro potesse essere un po’ più coraggioso nel difendere la sua scelta, la Concia lo tutela: “Lo hanno sottoposto a una pressione alla quale non si è potuto sottrarre. Lo hanno messo alle corde“.
Pressioni che secondo l’attivista Concia sono arrivate da tantissime parti, sia da destra che da sinistra. Si, anche e soprattutto da sinistra, la sua sinistra, visto che è stata parlamentare del Pd in tempi non tanto recenti. Ed è questa la sua spiegazione in merito: “Massimalisti di destra e di sinistra. Hanno criticato anche la nomina di suor Monia. Lei è stata criticata da sinistra. Io… da tutti. Chi sono? Non faccio nomi. Ma mi spiego. Da destra sono stata attaccata perché lesbica e femminista. Dalla sinistra massimalista lgbt perché sono una persona dialogante, ho sempre dialogato, ho sempre costruito ponti“.
“Da donna di sinistra, ho sempre dialogato con la destra e non smetterò di farlo”
Nella testa della Concia, lei che da sinistra è sempre partita non ha mai smesso di costruire ponti di dialogo con la destra, anche e soprattutto con una destra del modello di Valditara e anche Meloni. Ma quei ponti non hanno retto abbastanza, vista la polemica che si è venuta a creare dopo la sua nomina in un progetto ministeriale: “Quando ero parlamentare del Pd ho dialogato molto con la destra. Un esempio? La prima legge sullo stalking l’ho fatta insieme a Mara Carfagna, quando era ministra per Forza Italia. Anche con Giorgia Meloni ho lavorato molto”.
E anche con la Meloni, la presidente del Consiglio il rapporto è sempre stato ottimi e di reciproco rispetto, questo è quanto afferma la stessa Anna Paola Concia: “Con lei c’è stato sempre un confronto molto tranquillo soprattutto sull’omofobia. Ma la cosa più divertente è quando siamo andate insieme da Crozza. Sì, lui faceva un finto Marzullo. Ci ha fatto un’intervista doppia. Abbiamo riso tanto e la responsabilità di quello che è successo non è certo la sua“. Con grandissima sorpresa è arrivata anche la solidarietà di La Russa che l’ha perfino invitata al concerto di Natale: “Stupita? No perché lui ha sempre avuto una grande stima per me. L’ho ringraziato per l’invito ma non posso, io sto a Francoforte“.