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Politica

La lettera di Meloni, Parenzo: “Ne prendo atto, ma è sempre grazie a Fanpage…”

A Cityrumors.it parla il noto giornalista e conduttore televisivo di religione ebraica che ha apprezzato il contenuto del testo ai dirigenti di Fratelli d’Italia ma insiste sul fatto che non “non si può attaccare un lavoro giornalistico grazie al quale si sono venute a sapere tutte quelle cose…”

“Una lettera quella che Giorgia Meloni ha inviato ai dirigenti di Fratelli d’Italia che va bene, ci sono delle cose giuste, dalle quale partire e sulle quali prendo atto, ci mancherebbe, ma è altrettanto vero che anche quel ribadire quei concetti di cui parla la leader del partito di Governo sono state fatte anche grazie a quello che è venuto fuori dall’inchiesta di Fanpage, su questo non ci sono dubbi…“. A parlare in modo chiaro e deciso a Cityrumors.it è il noto giornalista e conduttore televisivo David Parenzo che ha sicuramente apprezzato il testo e il contenuto, dove si fa riferimento all’antisemitismo e qualsiasi forma di razzismo che non fanno parte di Fratelli d’Italia, anche se tutto questo sembra essere del tutto scontato, altrimenti ci sarebbe da preoccuparsi, intende dire anche lo stesso Parenzo che non mette in dubbio la bontà della lettera, ma la critica feroce che si è fatta sul lavoro di Fanpage.

Il noto conduttore e giornalista David Parenzo (Ansa Cityrumors.it)

 

Per il giornalista di religione ebraica quello che preoccupa non è il monito della Meloni ai suoi dirigenti e a tutti quelli che fanno parte di Fratelli d’Italia, “ci mancherebbe”, fa capire Parenzo, ma è soprattutto aver “puntato il dito contro il lavoro giornalistico e documentato che è stato fatto da testata e da alcun giornalisti che hanno messo in evidenza un problema che è davanti agli occhi di tutti e di cui si sta parlando ed è grazie a quel lavoro che anche quella lettera è partita“. Invece no si punta su altro e il conduttore osserva: “Sono rimasto basito del fatto, ma lo dico sempre ogni giorno, che ci sia stato anche un richiamo a Mattarella sul fatto che qualcuno si sia infiltrato per andare a vedere quanto succedeva all’interno di un movimento giovanile di destra e quello che si è trovato non è stato bello, ma spostare l’attenzione su altro, sinceramente, mi è sembrato troppo e che soprattutto non c’entrasse nulla con quello che c’era nei video…”.

“Negli Stati Uniti gli insider, ovvero i giornalisti infiltrati, fanno un lavoro incredibile e non vengono certo attaccati…”

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni con il ministro della Difesa Guido Crosetto (Ansa Cityrumors.it)

 

La lettera che ha inviato Giorgia Meloni a tutti i dirigenti di Fratelli d’Italia è un avvertimento che all’interno del partito non ci deve essere alcuna intolleranza nei confronti di nessuno che per anni si è lavorato proprio per cercare di sradicare qualsiasi forma di razzismo e antisemitismo, di staccarsi dal fascismo una volta per tutte e di proiettarsi verso una destra moderna, sociale e culturale. E questo il conduttore Davide Parenzo l’ha capito bene, “sarebbe clamoroso se non fosse così“, ribatte e sottolinea che “questi concetti sono normali e giusti, so bene che tipo di lavoro è stato fatto, ma evidentemente, proprio andando a vedere il lavoro di insider fatto da Fanpage non abbastanza, per questo non capisco l’attacco quando anche grazie a quei video e a quel lavoro si è preso le distanze da quanto fatto vedere da alcuni giovani che fanno parte del movimento giovanile di Fratelli d’Italia“.

Per Davide Parenzo è assurdo che si sposti l’attenzione su altro che non sia il documento: “Negli Stati Uniti, ma non solo, ci sono giornalisti che si infiltrano per capire se le cose funzionano o meno. C’è stato un cronista famoso americano che per un anno ha lavorato come operaio all’interno di un’azienda e alla fine siccome c’erano cose che non andavano per il verso giusto, le ha documentate, raccontate e l’azienda stessa ne ha dovuto prendere atto e correggere quello che non andava bene. Ed è stato utile, fondamentale, è tra i compiti dei giornalisti ed è la stessa cosa che ha fatto Fanpage, tanto che la Meloni e il partito ha visto e notato che qualcosa non andava per il verso giusto e si è intervenuti in qualche modo, ma invece di tenerne conto, si è andati a sindacare il lavoro e a dire che non era legale quanto è stato fatto. E sinceramente lo trovo assurdo, da giornalista e da cittadino”

Daniele Magliocchetti

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