Il presidente del Senato non ha dubbi e vuole che la fiamma sul logo di Fratelli d’Italia resti ancora, nonostante le richieste dell’opposizione
È stato categorico Ignazio La Russa, storico fondatore di Fratelli d’Italia (insieme alla premier Giorgia Meloni e Guido Crosetto) e oggi presidente del Senato. La fiamma per il momento non verrà rimossa dal logo del partito, la stessa fiamma che in passato fu simbolo del Movimento Sociale Italiano e ideata dal suo leader Giorgio Almirante. Movimento nel quale La Russa ha militato in gioventù, fino alla trasformazione in Alleanza Nazionale. “Per adesso non se ne parla” ha detto il presidente del Senato commentando gli attacchi della sinistra che con lo scopo di attaccare il partito e il movimento meloniano fanno ricorso ad associazioni con passato e con gli ideali di estrema destra.
L’opposizione spinge per la rimozione della fiamma, lo fa con l’obiettivo di mettere con le spalle al muro i rivali politici, spingendoli a rigettare il proprio passato. Se, però, il partito ha sempre rigettato questa possibilità, per non rinnegare i legami con le proprie origini, una recente intervista al Foglio di Luca Ciarini è in realtà andata contro tendenza tenendo aperto un piccolo spiraglio. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, infatti, ha dichiarato che: “Se vogliamo andare avanti, e noi certamente vogliamo guardare avanti cioè al futuro, allora arriverà anche il momento di spegnere la Fiamma”.
“Arriverà il momento in cui la toglieremo dal simbolo”. Un’idea quella di Ciarini che in realtà non ha trovato alcun fondamento nel pensiero comune. In molti si sono opposti a una scelta del genere, dal deputato Fabio Rampelli, al ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. A fare ulteriore chiarezza è proprio La Russa, uno dei fondatori del partito, che tra il serio e il faceto. “Chi lo sa, mi auguro che non avvenga mentre sono vivo, dopo facciano quello che vogliono. Per adesso non se ne parla” ha dichiarato nel corso dell’evento Italia Direzione Nord in Triennale Milano.
Parole tutt’altro che fraintendibili. Per La Russa la rimozione della Fiamma, il simbolo di un passato al quale ancora si sente vicino, non è un’ipotesi percorribile, almeno fino a quando sarà in vita, per buona pace anche dell’opposizione, costretta a rassegnarsi davanti a una scelta che da un lato mostra il proprio legame con le tradizioni. Dall’altra, invece, rischia di spianare la strada verso nuove critiche e nuovi attacchi, inerenti le loro fondamenta basate su un Movimento che non ha mai rinnegato la passione e la nostalgia per l’ideologia fascista.
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