La Russa e quella frase sul giornalista: “Libertà e democrazia su tutto, ma sono incauto…”

Il presidente del Senato si lascia andare e spiega per bene quello che voleva dire e ammette che a volte sbaglia e non si fa capire

Una frase che non doveva dire, né tanto meno pensare, soprattutto se a pronunciarla è il presidente del Senato Ignazio La Russa e anche dopo le parole di condanna da parte del presidente della Repubblica Mattarella.

La Russa frase giornalista
Il presidente del Senato Ignazio La Russa ammette di aver sbagliato sulla frase che ha pronunciato in merito al giornalista che si doveva dichiarare (Ansa Foto) Cityrumors.it

Non è stata una gran figura quella che ha fatto Ignazio La Russa, ma lui per primo lo ammette, ma cerca anche di spiegare, partendo dal principio e, riferendosi all’episodio incriminato di Torino è perentorio: “Guardi, prima cosa: è stata un’aggressione brutale, vergognosa e fossi stato lì, avrei fatto di tutto per difendere quel giornalista”.

E ci tiene a specificare, proprio in riferimento alla famosa frase: “Ha fatto benissimo a non dichiararsi giornalista“. Già perché La Russa in principio aveva detto che aveva fatto male a non dire che era un giornalista, senza rendersi conto che forse si sarebbe andato a cacciare in un guaio peggiore: “Veramente io volevo dire un’altra cosa, quell’atto odioso, proprio perché non si è dichiarato, rappresenta un’aggressione non al giornalista ma a un cittadino, a un civile“.

Ma tutta quella confusione ha fatto sì che le frasi di La Russa portassero a capire ben altro, lui ci prova a disquisire e a spiegare con forza: “Non ho spiegato bene quello che intendevo dire, magari quella frase poteva non essere compresa bene”.

“Io antifascista? Fatico per vecchi missini…”, l’ammissione

Pensare che è stato proprio Ignazio La Russa, dapprima che diventasse presidente del Senato, ad aprire la cerimonia del Ventaglio, accentando anche le domande di ogni genere da parte dei giornalisti. E lui spiega anche perché era così nervoso: “Arrivo e mi fanno subito tre domande. La prima è su CasaPound e una foto del 2019. Forse mi sono anche un po’ infastidito. Le altre due, pure. Semmai…”.

Ammette, il presidente del Senato che anche chi gli sta vicino, lo consiglia ad “essere più cauto”, e lui lo sa, ma allo stesso tempo ammette: “Io sono fatto così, ma sono che a volte devo stare attento perché sono incauto”.

La Russa incauto
Ignazio La Russa parla anche del suo essere e non essere antifascista (Ansa Foto) Cityrumors.it

E alla famosa richiesta che gli viene posta dal giornalista di Repubblica se è in grado o meno di dire di essere antifascista, Ignazio La Russa la prende larga: “Rispondo usando Franco Cardini, che nei suoi libri si chiedeva se non esistano diversi antifascismi. E per me ce ne sono almeno tre: uno contro la dittatura, uno nel 1960 contro il governo Tambroni”

Il cronista lo incalza e gli ricorda le leggi razziali l’assenza di libertà conculcate, la guerra, ma anche qui La Russa non va nello specifico: Ma io difendo la libertà e ho piena consapevolezza dell’aberrazione delle leggi razziali e lotto per le istituzioni democratiche, ma sull’essere o meno antifascista penso anche ai vecchi missini…

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