Legge di Bilancio, grandi novità per il 2024: l’annuncio di Zangrillo

In una intervista rilasciata al ‘Corriere della Sera’ è intervenuto il ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo: quest’ultimo si è soffermato sulla Legge di Bilancio e non solo 

Per il prossimo anno ci saranno delle importantissime novità per quanto riguarda la Pubblica Amministrazione. L’annuncio arriva direttamente dal ministro, Paolo Zangrillo. Quest’ultimo ha rivelato gli ultimi dati per il 2024 in una lunga intervista che ha rilasciato al ‘Corriere della Sera‘ dove ha voluto fare chiarezza su alcuni temi molto importanti. Il governo è pronto a stanziare una cifra importante di ben 8 miliardi di euro.

Intervista al 'Corriere della Sera'
Il ministro per la pubblica amministrazione Paolo Zangrillo (Ansa Foto) Cityrumors.it

Vale a dire un terzo di tutte le risorse della manovra per il rinnovo dei contratti 2022-24. Per il ministro questo non è altro che un grande messaggio di attenzione per i dipendenti.

Legge di Bilancio, Zangrillo: “Pronti 8 miliardi e non solo…”

Zangrillo ha continuato dicendo: “In questo 2023 stiamo concludendo un percorso di inserimento che riguarda almeno 170 mila persone. Si tratta di una cifra analoga che è prevista per il prossimo anno. A dire il vero il grosso delle assunzioni sarà concentrato principalmente nei settori che riguardano il mondo della scuola, della sicurezza a e difesa e degli enti locali“.

Intervista al 'Corriere della Sera'
Il ministro per la pubblica amministrazione Paolo Zangrillo (Ansa Foto) Cityrumors.it

Poi un aneddoto di quando è stato nominato come ministro della Pubblica Amministrazione e del suo inserimento avvenuto nell’ottobre dello scorso anno: “Quando sono arrivato mi sono ritrovato con più di due milioni di lavoratori senza il contratto 2019-21 rinnovato. Mi sono molto impegnato su questo e ora finalmente chiudiamo”.

In conclusione si è voluto soffermare anche ad un altro tema importante, ovvero quello relativo alla settimana corta. In questo caso il ministro ha voluto affermare che: “Bisogna pensare ad un tipo di intervento generalizzato. Non si tratterebbe affatto di un approccio corretto né nel settore privato né in quello pubblico. Perché tutto questo? Per il semplice motivo che non abbiamo ancora risolto l’atavico problema della bassa produttività”.

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