Si è svolto l’incontro per discutere delle modifiche da apportare alla Manovra finanziaria, note alcune importanti novità
Nella giornata di ieri si sarebbe dovuto svolgere il vertice di maggioranza sulla Manovra finanziaria 2025. La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha convocato i giornalisti alle 18.00 a Palazzo Chigi, aprendo la sala stampa, allestendo il tutto e invitandoli a riempirla per seguire un momento storico di quest’anno. Dopo una lunga attesa, però, nessuna novità. A Chigi non arriva nessuno, non c’è neanche l’ombra di un politico della maggioranza, di un segretario o di un portavoce. Si ripete il classico scenario da film western americano con il solito rotolacampo che attraversa la strada spinto da un vento che ha tanto il sapore di bluff.
La verità emerge più tardi, tra il nervosismo e la delusione di chi sperava di poter vivere dal vivo quell’incontro tanto fondamentale e discusso. Presto si è scoperto che in realtà i leader della maggioranza si sono davvero visti, hanno realmente discusso sulla Manovra finanziaria, ma lo hanno fatto in una sede diversa, più intima, indubbiamente più privata e lontana da occhi e orecchie indiscrete. La Meloni, infatti, ha deciso di aprire le porte di casa sua. Ha invitato Matteo Salvini, Antonio Tajani, Maurizio Lupi e il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Loro soli, neanche i segretari ad accompagnarli in un appuntamento davvero top secret.
Quest’aria di segretezza, secondo quanto riporta Il Fatto Quotidiano, viene smorzata da qualche ora di distrazione. Giorgia Meloni mette a loro disposizione divani e televisione. In diretta c’è la finale di Coppa Davis tra Italia e Paesi Bassi, con i presenti che esultano per la vittoria azzurra, la seconda consecutiva, firmata Berrettini-Sinner, prima di spostarsi al calcio per Napoli-Roma, decisa dal gol dell’ex di Lukaku. Arriva quindi il momento di fare le cose sul serio e l’avvio non è dei migliori. Tajani parte in quarta, vuole far valere la propria voce e spinge per le proprie richieste: aumento delle pensioni minime, evitare il taglio Rai, ampliare i destinatari dello sconto Irpef.
Un atteggiamento bocciato dalla Meloni che non vuole lotte interne per il possedimento, dividendo la Legge di Bilancio come fosse un padre di famiglia con il proprio possedimento. La premier ascolta tutte le voci, poi prende le prime decisioni, tra le quali il taglio del canone Rai da 90 a 70 euro. Alle 21 l’incontro si conclude, con la Meloni che è chiamata a rispondere dei primi impegni in vista del G7 di Fiuggi. Giorgetti avrà ora il compito di valutare la praticabilità delle “proposte condivise dalla maggioranza”, poi ci sarà ancora da parlare del tema riforme e del successore di Fitto.
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