La Commissione dell’Unione europea ha erogato all’Italia gli 11 miliardi di euro della quinta tranche del Pnrr.
La quinta richiesta di pagamento riguarda 54 tappe e obiettivi. Tra di esse traguardi fondamentali per l’attuazione di 14 riforme e 22 investimenti. I settori sono: il diritto della concorrenza, gli appalti pubblici, la gestione dei rifiuti e dell’acqua, la giustizia, il quadro di revisione della spesa e l’istruzione. L’erogazione fa seguito al via libera alla richiesta della quinta tranche arrivato dalla Commissione il 2 luglio scorso.
Con l’incasso della quinta rata l’Italia si conferma lo Stato membro Ue che ha ricevuto l’ammontare maggiore di finanziamento, pari a 113,5 miliardi di euro. Corrispondente al 58,4% delle risorse complessive del Piano. Nello specifico i traguardi e gli obiettivi conseguiti con il pagamento della quinta rata riguardano investimenti in settori strategici per la modernizzazione, tra cui la concorrenza, gli appalti pubblici, la giustizia, la gestione dei rifiuti e delle risorse idriche, l’istruzione secondaria e terziaria, le infrastrutture, la sanità, la cultura, l’università e la pubblica amministrazione, con la messa a terra degli interventi per la transizione al digitale.
“L’Italia è al primo posto in Europa per numero di obiettivi raggiunti e importo complessivo ricevuto, siamo stati i primi a richiedere il pagamento della quinta rata e siamo i primi ad aver richiesto il pagamento della sesta rata del Piano”, ha detto la presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni. A farle eco è stata il Ministro per le Politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto: “Il governo intensificherà il monitoraggio sull’attuazione del Piano. In costruttiva collaborazione con la Commissione europea e con tutte le Amministrazioni titolari”.
Secondo il governo, inoltre, i recenti dati Istat sul Pil sono la riprova dell’efficace lavoro portato avanti. Le statistiche parlano di una crescita acquisita nel primo semestre 2024 pari allo 0,7 per cento. Gli ultimi dati del rapporto Svimez nel 2023 evidenziano la decisa accelerazione del Pil nel Mezzogiorno, con un incremento di nuova occupazione pari al 2,6%.
Quinta rata del Pnrr, l’opposizione: “Nessun progresso sulla spesa”
Per l’opposizione, però, il pagamento delle rate “non equivale a progressi sulla spesa”, come ha affermato la senatrice del Movimento 5 Stelle in Commissione Bilancio Ketty Damante: “Nei primi 6 mesi dell’anno la spesa è stata di 9,4 miliardi, il che ci ha portato a un totale del 26,5% dei 194 miliardi ottenuti con il Next Generation Eu. Quello che Meloni e il governo non dicono è che la Commissione ha chiesto di intervenire sulla riforma della disciplina degli appalti pubblici e di ridurre i tempi che intercorrono tra aggiudicazione e la realizzazione dei lavori di un obiettivo che da solo vale 110 milioni di euro”.
Sulla stessa linea il capogruppo democratico nella commissione Affari europei della camera, Piero De Luca. “Lo stato di attuazione del Piano arriva al 37% del totale del cronoprogramma assunto. È su questa base che va fatta una comparazione con altri Stati. Raccontare ogni volta i numeri assoluti del nostro avanzamento è del tutto fuorviante”.