Importante summit a Parigi organizzato dal presidente francese Macron con tutti i paesi membri del Parlamento europeo per pianificare una strategia comune d’uscita nel conflitto tra Ucraina e Russia
Il presidente francese Emmanuel Macron è sceso in prima linea per cercare una soluzione a una guerra che oramai va avanti da oltre tre anni. Prima l’incontro ristretto per definire le garanzie di sicurezza da offrire a Kiev nel caso di un accordo di pace con la Russia, con la presenza soltanto il premier britannico Keir Starmer, la presidente del consiglio italiana Giorgia Meloni, il tedesco Olaf Scholz e il vicepresidente turco Cevdet Yilmaz. Poi il colloquio con il presidente Zelensky in forma privata e oggi il summit dei cosiddetti “volenterosi”, disposti a continuare ancora ad aiutare l’Ucraina.

I Volonterosi per l’Ucraina sono una coalizione internazionale che ha l’obiettivo di coordinare il sostegno militare, economico e umanitario all’Ucraina nel contesto del conflitto in corso con la Russia. Una coalizione di 31 paesi del mondo tra cui membri della Nato e dell’Ue come Regno Unito, Canada e Norvegia. Nei giorni scorsi anche la Cina aveva dato un’adesione di massima per far parte della coalizione.
Parigi al centro del mondo
Mai come questa volta la Capitale francese è salita alla ribalta delle cronache politiche mondiali. Il presidente francese Macron ha voluto riunire proprio a Parigi tutti i paesi coinvolti a diversi livelli nella crisi tra Ucraina e Russia, una guerra che va avanti da troppo tempo e oramai va risolta con la diplomazia, intanto cercando la strategia migliore per arrivare a una tregua che poi possa trasformarsi in una pace duratura.

Dal giorno dell’elezione alla Casa Bianca, Donald Trump ha immediatamente posto tra i punti principali della sua politica estera quella di far cessare il fuoco in quella parte del Vecchio Continente, soltanto che sta cercando di farlo a modo suo e non proprio in sintonia con i paesi membri dell’Unione Europea. Ecco perchè c’è bisogno che l’Europa faccia il più possibile fronte comune nel proporre a sua volta una strategia precisa per arrivare almeno a una tregua. Il summit di Parigi è servito proprio a questo o almeno queste erano le intenzioni.
Le decisioni prese nel summit
Al termine dell’incontro con il presidente dell’Ucraina Zelensky, Macron non ha risparmiato critiche a Putin e alle sue mancate “buone intenzioni” mostrate alle proposte di Trump per cercare almeno una tregua che faccia tacere le armi. “Mosca continua giorno dopo giorno ad attaccare l’Ucraina, mostrando la sua volontà di guerra e di continuare l’aggressione, ma ci aspettiamo l’impegno di Mosca per il cessate il fuoco”, denuncia il presidente francese. “L’aggressività della Russia impatta molto direttamente sulla nostra sicurezza in Europa. Noi siamo in una fase decisiva per mettere fine alla guerra d’aggressione. Saluto con favore gli sforzi del presidente Trump” per il cessate il fuoco”, ha sottolineato ancora Macron che poi ha aggiunto come sia, proprio per questi motivi, ancora presto per pensare di revocare le sanzioni inflitte in questi anni alla Russia, dopo l’invasione cominciata nel febbraio del 2022, facendo capire che queste dipendono solo ed esclusivamente dal comportamento futuro di Mosca.

Una decisione questa poi ratificata nell’incontro successivo avuto con la “Coalition of the Willing”, la coalizione di oltre trenta paesi alleati con l’Ucraina, che ha ratificato all’unanimità di non revocare le sanzioni, annunciando inoltre lo schieramento di una serie di “forze di rassicurazione” nel Paese est-europeo dopo il raggiungimento di un’eventuale tregua, che saranno però precedute da una squadra franco-britannica da inviare a Kiev per formare l’esercito ucraino di domani.