L’imprenditore ha avuto ragione su una questione di qualche anno fa e ora, dopo che ha avuto ragione, vuole che qualcuno lo risarcisca
Una storia ormai vecchia e sepolta. Non per Flavio Briatore che adesso, una volta che ha avuto ragione e soprattutto che è stato assolto e dichiarato innocente ed estraneo da ogni situazione vuole essere risarcito con una cifra monstre.
La somma è molto alta e si tratta di quasi 13 milioni di euro (12,6) per la vendita del suo yacht Force Blue decisa dalla Corte d’Appello di Genova ed effettuata materialmente da un commercialista genovese in qualità di amministratore giudiziario.
A quasi 15 anni dal sequestro, dopo aver ottenuto una definitiva assoluzione, lo scrive la Repubblica, l’imprenditore ha citato per danni davanti al tribunale di Torino i giudici e il commercialista.
La vicenda giudiziaria di Briatore
Il Force Blue, costruito nel 2002 da Royal Denship, è per dimensioni tra i primi cento yacht al mondo. Di proprietà della Autumn Sailing, che fa capo a Briatore, nel 2010 fu al centro di un’inchiesta per frode fiscale che portò nel 2018 a un primo intervento della Cassazione che annullò in parte la condanna in Appello, chiedendo un nuovo giudizio che si è concluso con il proscioglimento per intervenuta prescrizione.
Briatore è stato assolto dall’accusa di aver evaso il fisco, ma non ha ottenuto alcun rimborso per lo yacht Force Blue che gli era stato confiscato nel corso del processo e venduto dal custode giudiziario nominato dal tribunale.
La vendita avvenne agli inizi del 2021, lo yacht fu ceduto all’ex magnate della Formula Uno Bernie Ecclestone per poco meno di sei milioni di euro. Briatore pertanto chiede che la Presidenza del Consiglio, in solido con l’amministratore giudiziario lo risarciscano per la cifra di 12 milioni e 660mila euro. La cifra, secondo Briatore, costituisce la differenza tra la somma alla quale è stato venduto il panfilo e quella del suo reale valore.
Il danno viene chiesto all’ufficio della premier Giorgia Meloni perché così prevede la legge del 1988. In caso il risarcimento venga concesso, la Presidenza del Consiglio potrà successivamente rivalersi sugli stessi magistrati della Corte d’Appello attraverso la Corte dei Conti.