Maltempo in Veneto, Zaia: “Ecco come abbiamo salvato Vicenza e Padova”

Il Veneto è stata tra le regioni più colpite dal maltempo. Zaia in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ spiega come ha limitato i danni a Vicenza e Padova.

E’ stato un weekend complicato in Veneto a causa del maltempo. La tempesta Ciaran si è abbattuta con violenza e non sono mancati danni. Ma in un’intervista al Corriere della Sera il governatore Zaia spiega che nelle province di Vicenza e Padova si è riusciti a ridurre al minimo i danni grazie alle scelte fatte in passato.

Maltempo Veneto intervista Zaia Corriere della Sera
Zaia sul maltempo che ha colpito il Veneto – Cityrumors.it – © Ansa

Le piogge non sono mancate – sottolinea Zaia – ma grazie alla realizzazione di 23 bacini di laminazione siamo riusciti a salvare in particolare Vicenza e Padova e si può dire lo stesso anche della zona del trevigiano. E’ normale che di fronte ad emergenze simili non si può pensare di uscirne indenne. Ma queste opere consentono di dimostrare la possibilità di limitare i danni“.

“Ecco le nostre decisioni per affrontare il maltempo”

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Zaia spiega le sue decisioni per affrontare il maltempo – Cityrumors.it – © Ansa

I bacini di laminazione è solo una delle mosse che Zaia ha messo in campo per affrontare le emergenze del maltempo. “Non mi permetto di giudicare quanto successo in Toscana con le polemiche sull’allerta arancione e non rossa – spiega il governatore – noi dal 2010 ci siamo dati l’obiettivo di migliorare il monitoraggio in tempo reale dei fiumi e anche quello di rafforzare il servizio meteorologico“.

Poi da parte di Zaia un appello ai cittadini: “Da parte loro ci deve essere più attenzione e buon senso. Quando si è a mare, per esempio, ed è presente la bandiera rossa basta guardare le onde per capire il caso di non tuffarsi“.

Il consiglio di Zaia al governo

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L’appello di Zaia al governo – Cityrumors.it – © Ansa

In questa intervista Zaia dà anche un consiglio al governo per cercare di rendere più sicuri i territori italiani: “Bisogna investire sui commissari e sburocratizzare questo ruolo. C’è la necessità di puntare su figure che aiutano a superare le questioni burocratiche naturalmente sempre nel rispetto delle leggi. Si deve rendere assolutamente il processo più veloce. Per esempio da noi ancora non siamo riusciti a completare il piano dei bacini di laminazione proprio per una burocrazia lenta. E sono passati tredici anni“.

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