Giorni caldi per la commissione Bilancio della Camera tra emendamenti depositati e altri ritirati e poi rimessi, ma uno soprattutto non c’è più
Tutto in poco tempo. Ogni volta che si arriva a fine anno c’è da lavorare e approvare emendamenti sulla manovra e come avviene sempre ci sono delle polemiche, tra queste c’è soprattutto quella dell’aumento o meglio dell’equiparazione dei compensi dei ministri non parlamentari.
Una cosa che ha sollevato l’opposizione e scatenato tantissime polemiche, anche perché in un momento così delicato e particolare del paese, dare aumenti alla politica e in questo caso ai ministri potesse essere una situazione poco consona.
E così, dopo un dibattito anche interno alla coalizione, si è deciso di soprassedere, tanto che alla fine, in tutto e per tutto, salta la tanto decantata equiparazione dei compensi dei ministri e sottosegretari non parlamentari a quelli dei colleghi eletti. Ed è stato fatto in maniera velocissima, tanto che l’emendamento tanto contestato è stato totalmente riformulato e riscritto, prevedendo per i ministri e sottosegretari non parlamentari e non residenti a Roma solo il “diritto al rimborso delle spese di trasferta per l’espletamento delle proprie funzioni“.
Il primo, ma non unico, a chiedere di ritirare l’emendamento tanto contestato sull’aumento dei compensi ai ministri è stato proprio in prima persona il ministro della Difesa Guido Crosetto che non ha certo attaccato l’emendamento e il merito da cui è nato, ma ha spiegato che ha invitato a ritirarlo per “evitare inutili polemiche”.
Un passo che potrebbe aiutare a facilitare l’andamento dei lavori in commissione Bilancio alla Camera. Ufficialmente la manovra è prevista in Aula alla Camera domani. Uno slittamento rispetto alle intenzioni iniziali ma comunque un punto fisso che consentirebbe il via libera alla legge di bilancio entro venerdì da parte di Montecitorio, con tanto di fiducia e ancora lascerebbe aperta la possibilità di incassare il sì definitivo del Parlamento entro Natale.
Ma la scelta in conferenza dei capigruppo avviene a maggioranza e porta alla luce una spaccatura con le opposizioni, rischiando di complicare ulteriormente il cronoprogramma. Altro caos dunque dopo un week end già segnato da slittamenti e tensioni e alla vigilia di una maratona notturna che la maggioranza spera di chiudere in mattinata, con il mandato al relatore prima delle comunicazioni della premier in vista del Consiglio europeo. Ma che le opposizioni potrebbero ostacolare con l’ostruzionismo.
Una situazione tanto complessa da indurre dunque Crosetto a chiedere, per far calmare le acque, ai relatori di ritirate l’emendamento che equipara gli stipendi dei ministri non parlamentari a quelli parlamentari
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