In una intervista che ha rilasciato al quotidiano “La Stampa” è intervenuta la ministra per la Famiglia e le Pari opportunità, Eugenia Maria Roccella
La “crisi demografica” è uno dei problemi che deve essere risolto. Allo stesso tempo, però, l’invito di Eugenia Maria Roccella è molto chiaro: da solo il governo non ce la può assolutamente fare. Come bisogna rimediare a tutto questo? A quanto pare serve un importante “sforzo corale“. Questo è quello che fa sapere direttamente la ministra per la Famiglia e le Pari Opportunità. Ne ha parlato in una lunga intervista che ha rilasciato al quotidiano “La Stampa“.
Queste sono alcune delle sue parole in merito: “Il Codice si basa sull’adesione volontaria e ogni impresa definisce le sue regole. Sostenere la maternità dal concepimento vuol dire seguirla fin dall’inizio. Anche prima del concepimento. Noi chiediamo è attenzione ai bisogni di salute con screening, monitoraggi. Non lo scopriamo di certo oggi che la fertilità, sia maschile che femminile, è uno dei grandi problemi da affrontare. A noi interessa che vengano costruiti ambienti di lavoro amichevoli nei confronti della genitorialità“.
Una intervista, quella della ministra, che è continuata con queste affermazioni: “Ci sono delle norme che regolano lo smart working nel pubblico. Per ora siamo partiti dalle buone pratiche che ci sono in circolazione nelle aziende per iniziare a cambiare la cultura nei confronti della maternità. Padri? Bisogna iniziare dalle madri. E’ da loro che dobbiamo partire per creare pari opportunità e colmare il divario salariale”.
Sulla manovra ci ha tenuto a fare chiarezza: “Non c’è stata nessuna marcia indietro. La decontribuzione era così fin dall’inizio. In Consiglio abbiamo approvato la decontribuzione per un anno per le mamme con due figli e di tre anni per le madri con tre figli. Iva pannolini? Abbiamo effettuato una correzione: abbiamo deciso di utilizzare una parte di quelle risorse per altro”.
Poi ci ha tenuto a precisare: “Con i governi precedenti era al 22%, oggi al 10. L’abbiamo più che dimezzata. Vorrei vedere quali governi hanno investito in due manovre successive 2 miliardi e mezzo sulla famiglia e sulla parità”. In conclusione si è soffermata sulla crisi demografica: “Non si risolve in un anno e soprattutto non si risolve solo con un provvedimento del governo. C’è bisogno di uno sforzo corale. Nessuno vuole intervenire sulla libera scelta delle persone“.
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