Il capo dello staff di Netanyahu è coinvolto in un presunto ricatto a un ufficiale della segreteria militare nell’ufficio del primo ministro
Una bufera Benjamin Netanyahu. Di quelle che non ci volevano soprattutto adesso in un periodo delicato della guerra e pieno di situazioni che evolvono ogni giorno.
Una questione delicata che va avanti da giorni ed è abbastanza seria almeno per quello che sta venendo fuori. Per il capo dello staff del premier israeliano Benjamin Netanyahu, Tzachi Braverman sarebbe accusato di aver ricattato un ufficiale di alto grado della segreteria militare nell’ufficio del primo ministro.
A riportare il nome del capo dello staff del primo ministro sono alcuni media israeliani che si riferiscono a un presunto ricatto, con tanto di video che sarebbero compromettenti e tutto per poter modificare dei registri su alcune riunioni di guerra. La sensazione è che sarebbero state riportate cose diverse e decisioni diverse rispetto a quanto stabilito in queste riunioni.
Secondo il famoso quotidiano Times of Israel, ad uscire fuori con il nome di Braverman, molto conosciuto in Israele e assai vicino a Netanyahu, è stata l’emittente pubblica Kan, dicendo che le immagini che sarebbero in questi video compromettenti sono ricavate da telecamere di sicurezza dello stesso ufficio del premier.
Una questione delicata e assai rovinosa per Netanyahu, anche perché si tratta del suo primo uomo, quello di cui ha più fiducia e se è coinvolto in una situazione del genere potrebbe essere messo a serio rischio anche lo stesso governo. Le immagini in questione sarebbero state viste anche da altri dipendenti che fanno parte dello staff dell’ufficio del Primo Ministro.
Il nome di Braverman ha creato una grandissima polemica e sollevato un gran polverone. Lui è uscito allo scoperto e ha detto, furioso, che si tratta di “diffamazione“ e di “falsità“.
Il capo dello staff di Netanyahu smentisce tutto in maniera forte e determinata: “È tutta una bugia dall’inizio alla fine. L’obiettivo è colpire me e l’ufficio del premier nel mezzo della guerra”.
Da non dimenticare che diversi mesi fa, secondo le notizie del giornale, l’ufficio del capo di Stato Maggiore Herzi Halevi era stato informato del fatto che l’ufficio del premier era in possesso di immagini personali riguardo un ufficiale delle Idf e ne stava facendo un uso inadeguato.
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