Lo storico a Cityrumors.it esprime il suo pensiero su quanto avviene tra Israele, Libano e palestinesi: “Schieramenti come allo stadio…”
Per molti è un importante intellettuale di destra, ma lui preferisce essere definito e considerato uno storico, uno “che vede quello che c’è attorno e registra, valuta, considera e riflette“. Per il professor Giordano Bruno Guerri valutare la storia non è mai semplice, da un certo punto di vista soprattutto quella attuale che non è che si discosti tanto da quella che c’è sempre stata.
Come tutti Giordano Bruno Guerri osserva quanto succede in Medio Oriente, sin dall’inizio ma anche fino all’attualità più stretta, per questioni legata alla cronaca, ma soprattutto alla storia e quello che nota e che ribadisce con amarezza che sembra “quasi di assistere a una sorta di schieramento di tifosi come quelli che vanno allo stadio, senza avere la minima cura e attenzione di quanto accade. C’è chi patteggia per l’una o per l’altra parte, senza considerare che una guerra è una guerra, atroce, brutta e dilaniante come, ahimé, può essere una guerra, e senza mettersi a considerare le vere ragioni che ci sono da una parte e dell’altra“.
Con la sua solita attenzione, lo storico non può non notare quanto sta succedendo, come se fosse un qualcosa che si ripete all’infinito, a maggior ragione su quei territori e quello che lo colpisce, anche se fino a un certo punto, è “l’ipocrisia di accendere dei fari, delle attenzioni e soprattutto delle preoccupazioni in un momento del genere, quando in realtà doveva essere fatto sin dal primo missile, bomba o qualsiasi altra situazione atroce” che si è verificata e che continua ad andare avanti”.
Per Giordano Bruno Guerri quello che sta facendo Israele in Libano è la conferma di quello che avviene da anni, ovvero lo scontro “tra uno Stato che ha una forza importante che porta avanti una guerra non da adesso e alcune parti che militarmente non sono molto organizzate” e tutto questo viene anche giudicato e contagiato da “una forte componente antisemita e antisionista che cerca di prendere il sopravvento“.
In questi giorni il professore Giordano Bruno Guerri è a Francoforte, dove c’è l’importante Fiera del Libro, ma allo stesso tempo segue con preoccupazione ogni sviluppo di quanto sta accadendo in Medio Oriente, e lo “faccio sempre, sono uno storico ma anche una persona attenta a quello che succede nel mondo“, anche se la maggior parte delle persone, da un certo punto di vista, sembra quasi che solo ora si sia accorta di quanto avviene non tanto e solo a Gaza ma in Libano, al confine.
“Da un certo punto di vista c’è un po’, e il mio è eufemismo, d’ipocrisia da parte di tanti paesi europei perché più di qualcuno si sta svegliando adesso, dopo l’attacco a Unifil“, si chiede lo storico a Cityrumors.it.
Mentre ricorda quanto sta avvenendo, il professor Guerri cerca di spiegare la propria opinione non nascondendo un certo disappunto: “Ma prima dove erano? Bisognava cercare di essere pronti prima, magari al primissimo colpo per cercare di fare qualcosa di deciso e rilevante, ora si deve stare attenti e cercare di parlare in modo saggio e intelligente, ma non è facile quando c’è una guerra perché tale è. Ed è brutta, e non è facile far capire a chi la sta facendo che sbaglia perché crede di essere nel giusto, come tutti quelli che cominciano una guerra…”
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