Biden corre ai ripari e si mette in contatto con i principali leader europei come Scholz, Macron, Meloni e Starmer
Un’escalation che fa paura. Di ora in ora nn fa che aumentare pressione e soprattutto tensione. In Medio Oriente, ma anche in Ucraina. Due tavoli che sono roventi, soprattutto dopo l’offensiva di Zelensky direttamente in Russia.
A temere banco però è la situazione che si sta registrando in queste ultime ore sempre e solo in medio Oriente con l’Iran che da giorni si sta preparando ad un altro attacco a Israele e stavolta ben più pensate e assai meno dimostrativo rispetto a quello già andato in atto qualche mese fa.
Le fonti di intelligence di tutto il mondo sono sempre più allarmate, tanto che la tensione non fa che aumentare soprattutto in Israele, e proprio in un giorno importante e tragico della tradizione ebraica considerato il più triste dell’anno, dove si ricorda e si piange la distruzione del grande Tempio di Gerusalemme.
Una data che ha un significato ben preciso, tanto che se ne era parlato, e tanto anche, il giorno dopo l’uccisione del leader di Hamas Ismail Haniyeh proprio nel cuore di Teheran e che proprio in queste ultime ore, in virtù di quanto accaduto a breve potrebbe diventare realtà, ovvero un attacco massiccio da parte del governo iraniano.
Il pressing diplomatico sull’Iran per fermare l’escalation è totale e arriva da ogni parte del mondo. E a muoversi è stato il presidente americano per primo, con Joe Biden che ha alzato il telefono e attivato diverse conference call con i leader mondiali per fare il punto della situazione e tentare l’ultima carta per fermare l’attacco e far scendere la tensione.
In un solo colpo sono state attivate le linee con Regno Unito, Germania e Francia, ma anche Italia e altri paesi europei, tanto che insieme hanno diffuso una nota congiunta e un appello accorato per chiedere all’Iran di astenersi dall’attacco. Ma fino ad ora non ha portato a nulla di significativo.
“Noi, leader di Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania e Italia, abbiamo discusso della situazione in Medio Oriente ed espresso il nostro pieno sostegno agli sforzi in corso per allentare le tensioni e raggiungere un cessate il fuoco e un accordo di rilascio degli ostaggi a Gaza“, la nota congiunta dei paesi europei e americano.
E l’Iran, davanti a questa possibilità di poter partecipare ai negoziati, ha prontamente risposto con una nota di fuoco. da Teheran, infatti, hanno smentito che il governo invierà un delegato o delegati ai negoziati per la tregua e il rilascio degli ostaggi a Gaza, come riportato invece in precedenza dall’agenzia Reuters. “Non siamo impegnati nei negoziati indiretti, facilitati da Usa, Egitto e Qatar, per un cessate il fuoco tra Hamas e il regime”
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