Giorgia Meloni in vista del Consiglio Europeo di marzo presenterà un dossier di dodici punti dove tratta i temi principali di questo periodo storico
La Meloni sta preparando un testo limato nei minimi dettagli da presentare nella giornata di oggi al Senato e in quella di domani alla Camera, il tutto in vista del Consiglio Europeo. La Presidente del Consiglio non teme spaccature nella maggioranza, piuttosto vorrebbe approfittare di quelle del PD in sede europea in merio al ReArm.

Eppure i fatti dicono altro. Quando è stato il momento di votare la riforma da 800 miliardi proposta dalla Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, la Lega si è dovuta ancora una volta distinguere da Forza Italia e Fratelli d’Italia, votando contro ed evidenziando una divisione di vedute all’interno della stessa destra.
Non stona con la situazione quindi il continuo attacco di Matteo Salvini alla Commissione Europea: “Qualcuno a Bruxelles forse pensa di usare soldi dei contribuenti italiani per finanziare carri armati stranieri? No grazie”. Un problema che, comunque, può essere rimandato.
Nel Consiglio Europeo di marzo il tema non sarà quello del ReArm Europe, ma si parlerà di competitività, di Ucraina, di Medio Oriente, di migrazioni, di oceani e di energie. Temi che nulla hanno a che vedere con quanto divide la maggioranza e l’Italia. Temi che sono approfonditi nel dossier di 12 punti che la Meloni è pronta a presentare.
I 12 punti del dossier
I 12 punti si aprono però proprio con il capitolo difesa, in cui la Premier specifica di voler: “lavorare per realizzare una politica di difesa che rinforzi le capacità operative degli stati nazionali europei nel quadro dell’alleanza Nato”. Un rinforzo continentale, quindi, ma dove possibile con mezzi italiani.

Per quanto riguarda l’Ucraina il governa ribadisce il proprio sostegno, appoggiando però una pace più rapida possibile. Per il Medio Oriente vengono, invece, stabiliti degli obiettivi: “la tenuta del fragile cessate il fuoco a Gaza, il completo rilascio degli ostaggi, la prosecuzione degli aiuti umanitari”.
Non manca la lotta all’immigrazione irregolare con la proposta di definizione di una lista Ue di Paesi di origine sicura puntando anche sull’introduzione dei ‘return hubs’ in Paesi terzi. Per quando riguarda, invece, la sburocratizzazione il governo si offre di: “lavorare sulla semplificazione, sulla riduzione della burocrazie e dell’eccesso di regolamentazione per un quadro normativo europeo più chiaro e snello riducendo drasticamente i costi amministrativi per le imprese”.
A chiudere il dossier di Giorgia Meloni è l’argomento inerente al bilancio europeo, in vista del prossimo bilancio comunitario in vista del quale l’obiettivo del governo italiano è di impegnarsi a evitare proposte di tassazione aggiuntive per i cittadini e le imprese europee.