In merito al tema riguardante i migranti sono arrivate le parole del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Quest’ultimo ne ha parlato in una lunga intervista al quotidiano “Libero”
Intervistato da “Libero” è intervenuto Matteo Piantedosi. L’attuale ministro dell’Interno ha affrontato uno dei temi principali che riguardano il nostro Paese come quello dei migranti. In particolar modo la politica europea di contrasto all’immigrazione. Queste sono alcune delle sue parole a riguardo: “Abbiamo sempre detto che il contrasto all’immigrazione irregolare andava affrontato con la prospettiva di soluzioni di lungo periodo e in tal senso stiamo lavorando, intravedendo già dei risultati”.
Poi si è soffermato a parlare della sospensione del piano Schengen, soprattutto ai confini con la Slovenia: “Nei primi dieci giorni di applicazione della misura sono già state controllate più di 20 mila persone in ingresso, con risultati anche in termini di alcune centinaia di stranieri identificati e respinti. Dieci persone sono state arrestate per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Sono numeri che confermano l’efficacia dei controlli”.
A quanto pare, nei prossimi mesi, ci sarà un forte ed importante aumento per quanto riguarda le espulsioni e i rimpatri: “E’ un obiettivo che il Governo si è prefissato sin dal primo momento. Nei primi 10 mesi di quest’anno abbiamo effettuato 3.926 rimpatri, rispetto ai 3.409 dell’analogo periodo dell’anno precedente, con un incremento di oltre il 15 %. A un obiettivo che porteremo avanti anche realizzando un maggior numero di Centri per i rimpatri sul territorio nazionale”.
Per quanto riguarda, invece, i Cpr ha annunciato: “Si trattano di strutture fondamentali per eseguire concretamente il rimpatrio di soggetti che non solo versano in condizioni di irregolarità, ma che si sono segnalati per pericolosità e che gli stessi cittadini e gli amministratori delle comunità temono possano girare indisturbati sui territori. Ecco perché ci attendiamo una condivisione proprio dai territori sul proposito di realizzare queste strutture”.
Dopo mesi turbolenti pare che sia la Francia che la Germania siano riusciti a trovare una intesa con il nostro Paese: “Ci sono state discussioni che partivano da posizioni divergenti. Ora possiamo dire che il quadro internazionale e la capacità di dialogo portata avanti dal Governo in tutte le occasioni possibili hanno favorito una convergenza di vedute mai registrata in precedenza. Grazie anche all’importante posizione presa della von der Leyen con il piano in dieci punti lanciato a Lampedusa”.
Poi ha continuato dicendo: “Il pericolo terroristico va esaminato. La storia ci insegna che dalle frontiere marittime è difficile entrare eludendo i controlli. Tanto è vero che le persone sbarcate negli anni, alcuni di loro, erano già segnalati come pericolosi sono stati rimpatriati quasi nell’immediatezza. Le decisioni assunte sono state di particolare importanza e le abbiamo condivise con i colleghi sloveni e croati. Ne parleremo oggi a Trieste“.
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