Morte Giulia Cecchettin, Piantedosi: “Ogni femminicidio sconfitta per società”

Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha rilasciato una intervista ai microfoni del ‘Quotidiano Nazionale’ in cui si è soffermato sulla questione dei femminicidi

La vicenda di Giulia Cecchettin è terminata nella peggiore maniera possibile. Ovvero con il ritrovamento del corpo (sabato 18 novembre) in provincia di Pordenone, nei pressi del lago di Barcis. Ad ucciderla Filippo Turetta, il suo ex fidanzato che è stato fermato ed arrestato nella mattinata di ieri in Germania (a Lipsia). In merito a questa vicenda ed all’ennesimo femminicidio che si verifica nel nostro Paese è intervenuto Matteo Piantedosi.

Intervista al 'Quotidiano Nazionale'
Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi (Ansa Foto) Cityrumors.it

 

L’attuale ministro dell’Interno ne ha parlato in una lunga intervista che ha rilasciato al ‘Quotidiano Nazionale‘. Basti pensare che, con l’uccisione di Giulia, sono 105 le donne uccise in questo 2023. Un numero impressionante e che non cessa assolutamente a fermarsi. Su questo e molto altro il ministro ha ribadito il proprio pensiero: “Ogni femminicidio è una durissima sconfitta per la società. In Parlamento è in corso di esame il disegno di legge che intende rafforzare l’azione di prevenzione agendo su più fronti.

In quella sede si possono valutare tutti quegli ulteriori interventi che si riterranno necessari per rafforzare il contrasto a un fenomeno gravissimo. Le forze di polizia sono impegnate sui territori anche con campagne di sensibilizzazione. Non basta. Occorre agire sul piano culturale ed educativo, soprattutto nei riguardi dei giovani, per evitare ogni forma di violenza e sopraffazione”.

Femminicidi e non solo, Piantedosi su pacchetto sicurezza e blocco stradale

Sul pacchetto sicurezza ha ribadito: “Il ddl approvato in occasione dello scorso Cdm è stato indirizzato al contrasto di alcuni specifici comportamenti che da tempo hanno generato una diffusa riprovazione. Non solo, anche ad un grave allarme sociale. Alcune delle norme introdotte servono a dare maggiori strumenti d’intervento alle forze dell’ordine. Sappiamo che tutto questo non basterà per risolvere tutti i problemi di sicurezza. Noi continueremo questa azione per rafforzare la presenza delle forze di polizia nei territori“.

Sul blocco stradale (nuovo reato introdotto) ribadisce: “Nessuna criminalizzazione, non sono accettabili blocchi stradali che si traducono in illegittime limitazioni della libertà di circolazione di persone e veicoli. Per il resto ci siamo sempre mossi e ci muoveremo nel pieno rispetto di diritti che sono costituzionalmente garantiti”.

Intervista al 'Quotidiano Nazionale'
Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi (Ansa Foto) Cityrumors.it

 

Non sono mancate le polemiche da parte dell‘opposizione: “Trovo sempre molto singolare la sfiducia pregiudiziale che in certe discussioni viene rivolta alle donne e agli uomini delle nostre forze di polizia. Innanzitutto va chiarito che è totalmente infondato che la misura adottata trovi applicazione nei riguardi del personale in pensione ed averlo affermato, da parte di alcuni, testimonia un approccio approssimativo e superficiale sul tema”.

In conclusione: “Si tratta di un’opportunità, quella di portare con sé un’arma diversa da quella in dotazione, che viene riconosciuta a soggetti che sono formati e addestrati a utilizzare armi e sottoposti a periodici controlli medici. Operatori che sono già legittimati a portare l’arma di ordinanza. E’ quindi davvero fuori luogo parlare di liberalizzazione del possesso delle armi o di rischi per la sicurezza”.

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