Il nuovo Codice della Strada sta facendo discutere per le norme troppo severe rispetto all’assunzione di Marijuana: cosa dice la Legge.
Dal prossimo anno il Codice della Strada assumerà nuove regole e dettami che imporranno una diversa condotta per coloro che sceglieranno di essere al volante. La prudenza e la capacità di districarsi sono sempre al centro di ogni norma, ma con il passare degli anni cambiano anche tempi e modalità di guida. Anche in mezzo al traffico bisogna fare i conti con le nuove tendenze: l’Italia è sempre stata attenta ai cambiamenti globali.
Gli ultimi tempi, tuttavia, hanno visto lo Stivale in ultima posizione (o quasi) per gli incidenti a livello europeo. È stato persino introdotto il reato di omicidio stradale, per coloro che causavano incidenti mortali senza poi prestare soccorso. In questo caso c’era anche l’aggravante dell’omissione.
Tutte peculiarità e sanzioni che sono rimaste, ma Matteo Salvini – attuale Ministro dei Trasporti – ha voluto andare a fondo alla questione e studiare ulteriori misure preventive onde evitare incidenti e rischi quando si è al volante. Il risultato è un Codice della Strada più circostanziato, ma anche troppo severo.
Questo il punto degli automobilisti che, nella maggior parte dei casi, stanno protestando per alcune norme eccessivamente stringenti. Le maglie si sono ristrette, ma per molti questa non è la strada giusta – rimanendo in tema – da percorrere. Un capitolo molto discusso, all’interno dei nuovi divieti, è quello che porta agli stupefacenti.
Chi viene fermato risultando positivo a sostanze stupefacenti e droghe di vario genere rischia il ritiro della patente in maniera definitiva. Ovviamente ci sono dei gradi di giudizio e delle situazioni particolari: a creare maggiore scompiglio è la positività alla cannabis. La Marijuana, oramai, è considerata una smart drug, ossia una droga leggera.
Classificata come sostanza stupefacente, quindi illegale, ma non eccessivamente invalidante. Al punto che esiste anche la Marijuana legale. Cannabis terapeutica ma non solo. Tutto dipende dal tasso di THC presente, ovvero la sostanza di cui è fatta la Marijuana. Determinate percentuali ne garantiscono la liceità oppure no.
Salvini, invece, ha chiuso le maglie della tolleranza. Chi risulta positivo all’uso di cannabis al volante rischia il ritiro della patente. Non solo se è sotto effetto di alterazione. Questa è la parte più controversa. In caso di controlli la patente potrebbe essere ritirata anche soltanto dopo aver riscontrato la presenza di THC nel sangue.
Aspetto che ha alimentato non poche polemiche. Gli automobilisti chiedono una stretta, ma solo nel caso in cui – ai controlli – l’utente risulti davvero alterato alla guida. Ci sono molti piloti che assumono THC, ma in macchina restano lucidi ed evitano di fumare. Non vogliono rischiare di perdere la patente a causa di un vizio, per quanto deprecabile possa essere considerato. C’è poi un’altra questione: molte persone assumono Marijuana legale.
Infatti la Cannabis viene utilizzata anche per scopi medici. Se il Codice della Strada dovesse passare con queste nuove regole, la patente sarebbe a rischio anche per loro. Situazione che Salvini intende risolvere il prima possibile: la deadline è il prossimo 14 dicembre. Secondo Il Sole 24 Ore è stato convocato un tavolo tecnico tra il Ministro dei Trasporti e quello della Salute, con la consulenza del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, per mettere a punto una deroga che attesti l’uso di cannabinoidi per ragioni mediche.
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In tal caso la patente non sarà ritirata, anche dopo i controlli. Il dibattito resta ancora aperto, ma il tempo passa e le ore a disposizione sono sempre meno. Il nuovo Codice della Strada è già un caso politico, rischia di diventare anche un dilemma etico. La sicurezza stradale – è il caso di dirlo – non può essere sorpassata, esattamente come la gestione di determinati oneri medico-sanitari.
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