Prosegue il processo contro Matteo Salvini per quanto riguarda Open Arms. Ecco la richiesta del pm e quando è attesa la sentenza
Il processo contro Matteo Salvini per la vicenda Open Arms è arrivato ad una prima svolta. Nella giornata odierna, sabato 14 settembre, a Palermo è andata in scena la requisitoria del pubblico ministero con la conseguente richiesta di condanna per il ministro dei Trasporti (assente in Aula ndr).
Un primo passo che avvicina l’epilogo di questa vicenda giudiziaria. Il 18, infatti, è prevista una nuova udienza nella quale parlerà l’avvocato di Salvini Giulia Bongiorno. Altro giorno chiave visto che sarà presente il leader della Lega oltre a diversi esponenti e manifestati del Carroccio, invitati proprio dal vicepremier. Successivamente dovrebbe essere fissata la data della sentenza che, almeno di clamorose sorprese, dovrebbe arrivare entro metà ottobre. Siamo quindi nella fase finale del processo di primo grado e presto si saprà il destino di Salvini.
“Spero nel buonsenso. Io ho semplicemente difeso i confini e rispettato la volontà degli italiani“, così Matteo Salvini in un’intervista a Libero pubblicata proprio nel giorno della sentenza. Parole che, però, non hanno fatto cambiare la linea adottata dalla Procura sin dai primi giorni del processo. Per il procuratore aggiunto, riportato dall’Adnkronos, “i diritti dell’uomo vengono prima della difesa dei confini“. “Le posizioni e le decisioni del ministro diedero vita a un caos istituzionale. Una situazione che avrebbe portato solo a soluzioni di fortuna“, ha aggiunto Marzia Sabella.
Al termine della lunga requisitoria la richiesta avanzata dalla Procura al giudice: sei anni di carcere a Matteo Salvini per le accuse di sequestro di persona e rifiuti di atto d’ufficio. Ora, come detto in precedenza, la palla passa alla difesa il 18 settembre e successivamente dovrebbe arrivare la sentenza, attesa per metà ottobre. Una vicenda che comunque non finirà in primo grado visto che da una parte e dall’altra c’è l’intenzione di andare in Appello in caso di una decisione contraria alle loro aspettative.
In attesa di replicare in Aula, Giulia Bongiorno ha respinto tutte le accuse parlando di “una requisitoria particolare perché dire non stanno processando il governo e poi parlare di un decreto di sicurezza bis è in contrasto con la Costituzione mi sembrano due cose molto contraddittorie tra loro. Secondo noi non c’è una condotta di Salvini sul banco degli imputati, ma una linea politica“.
L’avvocato di Matteo Salvini ha anche ricordato che in questo caso “sono state adottate tutte le misure per garantire la tutela e la protezione delle persone a bordo dell’Open Arms“.
“È incredibile che un Ministro della Repubblica rischi 6 anni di carcere per aver svolto il proprio lavoro difendendo i confini della Nazione, così come richiesto dal mandato ricevuto dai cittadini. Trasformare in un crimine il dovere di proteggere i confini italiani dall’immigrazione illegale è un precedente gravissimo. La mia totale solidarietà al Ministro Salvini“, così il premier Meloni sui social.
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