Palazzo Chigi, Giorgia Meloni cambia registro: regole più stringenti per i dipendenti. Stop a social, regali e fughe di notizie. Le novità.
Giorgia Meloni vola in America da Trump, ma tiene occhi e orecchie sull’Italia. È pronto il nuovo Codice di Comportamento, redatto il 13 dicembre scorso, che dovrebbe entrare in vigore tra qualche settimana. Riguarda i dipendenti di Palazzo Chigi e la Premier ha composto 26 articoli atti a prevenire qualsiasi rischio o fuga di notizie.
La prudenza non è mai troppa secondo la Presidente del Consiglio, per questo intima a chi lavora al suo fianco di rendere noto il proprio atteggiamento attraverso dei piccoli, ma importanti accorgimenti. Il primo riguarda le idee politiche e gli ideali legati alla persona. Nello specifico un dipendente di Palazzo Chigi non potrà esprimere idee personali riconducibili alle istituzioni sui social.
Palazzo Chigi, al via il “Codice Meloni”
L’imparzialità delle proprie azioni è fondamentale anche rispetto alla possibile fuga di notizie: Meloni sarebbe rimasta molto male in merito a quanto accaduto nei mesi scorsi. Telefonate che si sono rivelate scherzi e candid, mascherate da appuntamenti telefonici con Capi di Stato, per aggiornare poi l’elenco con altre deviazioni in grado di mettere a repentaglio la sostenibilità di Governo e la trasparenza di Palazzo Chigi. Quindi stop a qualsiasi “corsia preferenziale” per evitare ripercussioni difficilmente gestibili.
Basta a riferimenti politici o ideologici. Sia quando si è in servizio, sia quando si usano i social media. Le opinioni personali sono appannaggio degli stessi dipendenti, ma le piattaforme vanno usate con consapevolezza. Una sorta di evoluzione di quello che era il segreto d’ufficio. Segue un ulteriore accortezza che riguarda la presenza dei dipendenti in sindacati o partiti politici.
Le nuove regole per i dipendenti
Qualsiasi tipo di incarico dovrà essere comunicato anticipatamente per capire se interferisce o meno – secondo la natura del lavoro svolto – con il servizio presso Palazzo Chigi e le funzioni derivanti. Ci sono anche poi determinati “regali” e scambi che non potranno più essere consentiti.
Vietata anche la comunicazione delle dinamiche di lavoro con soggetti privati: veto presente fino alla parentela di secondo grado. Tutto più stringente e segreto, questo il clima dalle parti di Palazzo Chigi. Meloni serra i ranghi nell’attesa di capire quale sarà il futuro: l’operato della Presidenza del Consiglio deve essere trasparente e soprattutto sereno.
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Senza deviazioni o ripercussioni interne. La nuova regolamentazione divide i lavoratori, ma è impossibile fare diversamente. Il carteggio con i 26 articoli è stato consegnato, ora si passa all’attuazione della nuova condotta. Al ritorno dall’America, Giorgia Meloni tirerà le somme di quanto puntualizzato. Il 2025 sarà l’anno della svolta di Governo, anche sul piano comportamentale.