In una intervista che ha rilasciato ai microfoni del quotidiano “La Repubblica” è intervenuto l’esponente del Partito Democratico, Andrea Orlando
Non si tratterebbe affatto della prima volta che, da parte sua, arrivi una vera e propria staffilata nei confronti del governo. In questa occasione, invece, ha utilizzato dichiarazioni molto importanti e che non sono affatto passate inosservate. Ovviamente stiamo parlando dell’esponente del Partito Democratico, Andrea Orlando. Quest’ultimo è intervenuto in una intervista che ha rilasciato al quotidiano “La Repubblica“.
L’ex ministro della Giustizia non ha utilizzato mezzi termini quando ha parlato del governo attuare del “populismo penale” e che tende a coprire i suoi “fallimenti visibili“. In primis partendo, appunto, dalla manovra dove ha ribadito che gli esponenti del governo hanno effettuato dei “fallimenti differiti“. Il motivo di queste dichiarazioni? Per via del fatto che i nuovi reati e gli aumenti di pena si stanno rivelando inefficaci.
Pd, Orlando: “La vera domanda è chi sia il ministro della giustizia”
Queste sono alcune delle sue parole: “I modi di fare del governo stanno creando un bel po’ di confusione e creato distrazione non indifferente. Chi sono i nemici del governo Meloni? Sicuramente i migranti, i detenuti, i giovani che creano disordine e la microcriminalità. Sono loro i capri espiatori che nascondono evasione, mafia, criminalità economica e ambientale. Con questo uso simbolico del diritto penale si fanno norme che rimangono sulla carta e non possono essere applicate”.
Sull’attuale ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha ribadito: “Sosteneva l’opposto di quello che sta facendo in questo momento il governo. Vale a dire una visione organica e meno reati e carcere. Quello che ci domandiamo tutti è chi sia realmente il ministro della giustizia. Si continuano a creare reati e produrre norme contraddittorie. In questo modo si rende il sistema penale irragionevole ed ai limiti dell’incostituzionalità. Ed è per questo motivo che parlo di populismo penale“.
Sul fatto che il governo tenda a coprire le sue carenza dice: “Coprono i fallimenti visibili con fallimenti differiti. Si potrà vedere l’inefficacia di queste norme che giudicherei sproporzionate. In alcuni casi anche anticostituzionali. Anche se per l’opinione pubblica diventa sempre più difficile accorgersene“.