Pensioni 2024, novità in vista per i dipendenti pubblici: ad annunciarlo ci ha pensato il ministro Paolo Zangrillo che ne ha parlato al quotidiano “La Repubblica”
Novità importanti dal punto di vista delle pensioni. Se ne stava parlando già da un po’ di tempo, ma a quanto pare il governo targato Giorgia Meloni è pronto ad effettuare delle importanti modifiche in merito al testo della manovra.. A ribadirlo, in una intervista rilasciata al quotidiano “La Repubblica“, ci ha pensato direttamente Paolo Zangrillo. L’attuale ministro per la Pubblica Amministrazione si è soffermato sulle proteste portate avanti dai dipendenti pubblici.
Gli stessi che sono pronti a vedersi ridurre l’assegno per le pensioni a partire dal prossimo anno. In merito a ciò il governo sta studiando un maxi emendamento. Le categorie maggiormente interessate sono: medici, insegnanti delle scuole materne ed elementari, ufficiali giudiziari e dipendenti degli enti locali. Per un totale di 700mila persone. In questa legge di bilancio, e con le regole cambiate, andrebbero incontro ad una pensione decisamente molto più bassa di quello che si aspettavano fino a quest’anno.
Queste sono alcune delle sue parole a riguardo: “Non vogliamo che, soprattutto nel settore sanitario, queste norme diventino un incentivo per accelerare le uscite. Stiamo lavorando a dei correttivi. Taglio? Non è altro che un intervento che verrà effettuato su alcune categorie di dipendenti degli enti territoriali che godono di meccanismi di rivalutazione più vantaggiosi“.
Pensioni 2024, Zangrillo annuncia: “Possibili soluzioni in atto”
Sempre nel corso dell’intervista ha annunciato che sia il ministero dell’Economia che l’Inps stanno studiando per poter trovare delle nuove soluzioni. In modo tale che la manovra possa andare in Parlamento senza problemi. Sempre soffermandosi sulla questione relativa alla manovra, Zangrillo ha parlato anche di un altro tema che tende a complicare la manovra. Ovvero che alcuni dipendenti che riceveranno un aumento di stipendio perderanno il taglio del cuneo fiscale.
Ovviamente non si tratta affatto di una buona notizia per loro visto che tenderanno a perdere tutti i vantaggi in busta paga. Proprio il ministro ha annunciato che, con il taglio del cuneo, il governo ha cercato di proteggere le fasce considerate più deboli della popolazione, ovvero quelle che hanno un reddito fino a 35mila euro. Chi tende a superare questa soglia, però, andrà incontro a dei problemi non da poco.
Queste le sue parole a riguardo: “Si potrebbero verificare effetti che in qualche modo riducono i benefici. Dobbiamo avere le idee chiare su questo fenomeno: ci stiamo lavorando, per capirne bene le dimensioni“. Questione rinnovi: riguarderanno solamente alcune categorie di dipendenti pubblici. In conclusione ha ribadito che, entro il 2025, gli aumenti contrattuali saranno del 6%, per la precisione 180 e 190 euro in più al mese.