Il giornalista e conduttore televisivo, Nicola Porro, ha rilasciato una intervista ai microfoni del quotidiano ‘Libero’
Non si tratterebbe affatto della prima volta che ne parla, ma in questa occasione ha voluto effettuare una vera e propria tirata d’orecchie alla sinistra. Quest’ultima che, secondo Nicola Porro, sta alzando un po’ troppo la voce in questo periodo. Il giornalista e conduttore televisivo ne ha discusso in una lunga intervista rilasciata al quotidiano “Libero” in cui ci ha tenuto a fare il punto della situazione. Ne ha parlato soprattutto nel corso del suo ultimo libro “Gli altarini della sinistra“.
Alla domanda su cosa sia cambiato rispetto alla sinistra di molti anni fa la risposta non si è fatta attendere: “Si tratta di un processo che ha compiuto un piccolo salto intellettuale. Ora vogliono insegnare ai liberali come essere liberali. Il loro passato parla chiaro dove hanno sbagliato molte cose, adesso vogliono spiegare a noi che non siamo mai stati comunisti i loro errori del passato“.
Porro si scaglia contro la sinistra: “Ora vengono a farci la lezione“
Nel corso del suo libro ha affrontato tantissimi temi. Come Enzo Tortora, Piercamillo Davigo, scandalo Soumahoro e molto altro ancora: “La sinistra ci spiega come i poteri della giustizia vengano utilizzati come una cinghia di trasmissione del progressismo. Tanto da mettere in piedi una osmosi ideologica tra politica e mondo giudiziario. Soumahoro? Nulla contro di lui, ma contro la sinistra che critica la destra di avere dei riferimenti sbagliati, e poi parlano proprio loro“.
Nel corso dell’intervista si è anche parlato di uno dei personaggio della politica che ha scritto la storia di questo mondo e scomparso alcuni mesi fa come Silvio Berlusconi. Anche in questo caso la sinistra ha avuto da ridire sul ‘Cavaliere’. Proprio Porro interviene e puntualizza: “La loro idea è quella di delegittimare l’avversario purché sia. La finta proietta su Berlusconi non è una lezione imparata. Anche perché il governo attuale non è altro che il frutto di quello che diventò quello del Cavaliere nel ’94. La rivoluzione liberare non l’avrà fatta, ma di certo il centrodestra lo ha unito eccome”.