In merito alla questione relativa al premierato è intervenuto il capogruppo al Senato di ‘Italia Viva’, Enrico Borghi. Lo ha fatto rilasciando una intervista ai microfoni del ‘The Post Internazionale’
Uno degli argomenti principali, per quanto riguarda la politica e che sta facendo discutere il nostro Paese, non può che essere quello relativo al premierato. In merito a questo tema è intervenuto direttamente Enrico Borghi. L’ex esponente del Partito Democratico, ed attualmente capogruppo al Senato di ‘Italia Viva‘ di Matteo Renzi, ne ha discusso in una lunga intervista che ha rilasciato al quotidiano “The Post Internazionale“.
Queste sono alcune delle sue parole: “Il nostro partito è favorevole al principio dell’elezione diretta del primo ministro. Anche se, allo stesso tempo, siamo un po’ preoccupati per questa soluzione presentata che definirei ‘pasticciata’. Ci dà tanto l’idea che si tratti di un testo che sembra essere costruito con l’intento di far tornare gli equilibri interni alla maggioranza“.
Poi si spiega meglio: “Nel caso in cui il “primo” premier dovesse succedere un “secondo” nella stessa legislatura è una concessione a Lega e Forza Italia. Stesso discorso anche il fatto di non avere previsto la modifica del bicameralismo perfetto. Servirà un luogo di governo legislativo delle funzioni affidate alle Regioni“.
Anche se, allo stesso tempo, non ci sono alcuni fattori che proprio non piacciono nella riforma ‘Casellati-Meloni‘: “Se il primo ministro eletto direttamente dal popolo viene sfiduciato dal Parlamento, devono decadere entrambi, visto che la loro fonte è il voto popolare. Nella riforma presentata è consentito che ci sia un secondo round per la figura del premier su nomina del presidente della Repubblica e fiducia del Parlamento. In questo modo partirebbe subito la campagna elettorale di chi vuole fargli la fronda“.
Non è affatto finita qui: “Dovrebbe essere previsto che il primo ministro nomini e revochi i ministri. Senza dimenticare il tema del premio di maggioranza al 55% inserito in Costituzione. Se comunque si decide di costituzionalizzare il principio maggioritario allora si deve discutere della legge elettorale. Anche il tema del bicameralismo perfetto deve essere affrontato e che per noi è la priorità assoluta. Altrimenti il tema della navetta parlamentare non verrà mai risolto“.
In conclusione: “Non escludiamo di appoggiare la riforma. A differenza di altri riteniamo che si debba utilizzare il Parlamento per la discussione di merito e il miglioramento del testo. In questo caso sbagliano sia Giorgia Meloni che la sinistra. La premier interpreta questa riforma come un modo per legittimare definitivamente la destra italiana. Mentre il Pd di Elly Schlein lo vedo trasformato geneticamente“.
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