Premierato, Clementi avvisa Meloni: “Con questa riforma dovrà guardarsi le spalle”

Il costituzionalista Clementi in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ parla del premierato e avvisa il presidente del Consiglio Meloni: “C’è un grande rischio”.

Il percorso verso il premierato è ormai iniziato, ma la riforma non convince molti. Il costituzionalista Pier Francesco Clementi al  Corriere della Sera parla della possibilità di avere “uno stallo alla messicana. L’obiettivo era sicuramente quello di rendere più stabile il governo, ma si è messo in campo solo un sistema più rigido e questo non dà maggiore certezza all’esecutivo“.

Clementi intervista Corriere della Sera premierato
Clementi spiega i rischi del premierato – Cityrumors.it – © Ansa

Per il professore di Diritto pubblico, italiano e comparato “esiste il rischio di avere un premier precario. Infatti, basta un manipolo di parlamentari per farlo fuori. Un San Sebastiano contro cui tutti possono scagliare delle frecce. E per questo motivo da ora in poi il presidente del Consiglio dovrà guardarsi le spalle per non essere abbandonato sul ciglio della strada“.

“Il Capo dello Stato viene depotenziato”

Non solo un premier precario, ma con questa riforma c’è anche un Capo dello Stato depotenziato. “Non è più il motore di riserva del nostro Paese – spiega Clementi – viene chiamato così perché si carica sulle spalle le crisi del nostro Paese. Se la politica funziona lui è arbitro, ma se ci sono problemi, è pronto ad intervenire. Ora non potrà più farlo perché gli si tolgono i poteri in caso di emergenza“.

Ma anche il premier perde il potere politico di indirizzo politico che dovrebbe garantire ai propri elettori – aggiunge il costituzionalista – visto che può essere mandato a casa in davvero poco tempo. Insomma, è il primo a rischio ribaltone“.

“L’unico sicuro è il secondo presidente del Consiglio”

Clementi intervista Corriere della Sera premierato
Clementi e il ruolo del secondo premier – Cityrumors.it – © Ansa

Per Clementi questa riforma va in aiuto del secondo presidente del Consiglio: “E’ lui l’unico sicuro. Non prende i voti degli italiani, ma si mette al posto di colui che vogliono i cittadini. E nello stesso tempo la maggioranza si blinda contro chi l’ha fatto vincere“.

Per questo motivo – conclude il costituzionalista – temo uno stallo alla messicana: tutti si tengono sotto tiro per non rischiare di cadere. Quindi parliamo di una riforma che porta maggiore rigidità“.

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