Premierato, il costituzionalista: “Si stanno dicendo molte cose false”

Il costituzionalista Ludovico Mazzarolli in un’intervista a Il Giornale si sofferma sul premierato e conferma che in questi giorni si sono dette molte cose false.

Il premierato è una riforma che continua a far parlare molto e in questi giorni sono state dette molte cose. Per il costituzionalista Mazzarolli non tutto è vero come per esempio l’indebolimento del Capo dello Stato: “La sua figura viene rafforzata. L’automatismo della scelta del sostituto del premier non è assolutamente facile da realizzare quindi vediamo un ruolo ancora più importante del presidente della Repubblica“.

Intervista costituzionalista Il Giornale
Il costituzionalista sulla riforma del premierato – Cityrumors.it – © Ansa

Il professore di diritto costituzionale sottolinea che non viene indebolito il Parlamento: “Anche in questo caso stiamo parlando di un paradosso. Di certo con il nuovo sistema avremmo un esecutivo molto più forte, anche se bisogna cambiare la legge elettorale per consentire a questo meccanismo di funzionale bene“.

“Gli italiani sono pronti a questa riforma”

Mazzarolli conferma anche che per lui “gli italiani sono pronti a questa riforma anche perché non costituisce nessuno stravolgimento di una cultura acquisita. Detto questo, comunque, si tratta di un provvedimento che va spiegato bene visto che c’è una modifica. Ma il governo ha tutto il tempo per farlo“.

Il costituzionalista ribadisce la necessità di cambiare la legge elettorale: “Io sono favorevole al sistema maggioritario, ma posso anche cambiarlo con un premio di maggioranza netto. Non mi piace vedere scritto nella carta il quantum del premio. Di certo in questo momento è l’unica soluzione per far funzionare questo sistema. Senatori a vita? E’ da anni che speravo in una situazione simile“.

“Il referendum è una scommessa”

Intervista costituzionalista Il Giornale
Per il costituzionalista il referendum è una scommessa – Cityrumors.it – © Ansa

Mazzarolli si sofferma anche sulla possibilità di arrivare ad un referendum: “Stiamo parlando di una scommessa e tutto può accadere. La differenza rispetto a Renzi è il fatto che qui abbiamo una maggioranza compatta. Ma sono certo che il premier Meloni cercherà di arrivare ai due terzi dei voti in Parlamento in seconda battuta. Spero che alla fine si ragioni sul merito giuridico di questa riforma e non si arrivi ad un voto politico“.

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