Regione Sardegna, Presidente Todde dichiarata “decaduta”: il perché e che succede adesso

Ci sono state delle irregolarità nella rendicontazione durante la campagna elettorale che ha permesso alla grillina di diventare governatore

Dalle feste al declino anzi, alla decadenza in meno di dieci mesi. Mai destino e sorte poteva essere più beffarda per Alessandra Todde, eletta presidente della Regione Sardegna a marzo, spuntando sul candidato di Fratelli d’Italia ed essendo l’emblema della prima vittoria del campo largo. Ma ora tutto rischia di passare in cavalleria.

Alessandra Todde
Regione Sardegna, Presidente Todde dichiarata “decaduta”: il perché e che succede adesso (Ansa Foto) Cityrmors.it

Per alcune irregolarità durante la rendicontazione della campagna elettorale di Alessandra Todde, ravvisate dal collegio di Garanzia, il presidente della Regione Sardegna è stata dichiarata decaduta dal suo incarico istituzionale. Una bella botta per la sinistra, anche e soprattutto per la figuraccia che sta facendo il Movimento Cinque Stelle.

E ora che succede? Adesso, dichiarata la decadenza, il destino della presidente della Sardegna Alessandra Todde è tutto nelle mani del suo Consiglio regionale. Maggioranza e opposizione dovranno pronunciarsi sull’atto emanato dal collegio sardo di garanzia elettorale che l’ha ufficialmente dichiarata “decaduta” dalla carica di consigliera, quindi dal vertice della Regione.

Ci sono somme che non tornano

Ora c’è tutto il cammino giudiziario e soprattutto politico che partirà e si deciderà cosa fare. Lei, Alessandra Todde, ha già annunciato e confermato che depositerà il ricorso che porterà alla sospensione del provvedimento, ma a che prezzo e in quale posizione si potrà mettere chi parlava di trasparenza e rigore nelle istituzioni? Non bene, anche perché, al di là del ricorso, gli errori marchiani nella rendicontazione della campagna elettorale ci sono e sarebbero anche piuttosto evidenti.

Da non dimenticare che la Todde del Movimento 5 stelle ha vinto su Paolo Truzzu per poco più di 3mila voti nel febbraio 2024, tanto che prima della proclamazione ci sono state delle contestazioni e sono stati contati di nuovo i voti fino alla proclamazione, ma l’errore c’è e sarebbe evidente.

Alessandra Todde
Ci sono somme che non tornano (Ansa Foto) Cityrumors.it

Ci sono dieci pagine di spiegazione e sette contestazioni, nel provvedimento del collegio di garanzia della Sardegna per arrivare a questa decisione. La documentazione del comitato di Todde non sarebbe “conforme” a due norme che regolamentano le spese elettorali, la legge nazionale 515 del 1993 e la regionale 1 del 1994 che la recepisce.

Ci sono alcune cose che andavano fatte e non sarebbero state fatte, come la designazione di un “mandatario”, ossia un garanteche si incarichi di certificare tutte le spese. E non risulta ci fosse, ma soprattutto ci sono pasticci con i riferimenti bancari: “Non risulta essere stato aperto un conto corrente dedicato esclusivamente alla raccolta dei fondi“, “non è stato prodotto l’estratto del conto corrente bancario o postale” e “non risultano dalla lista dei movimenti bancari i nominativi dei soggetti che hanno erogato i finanziamenti per la campagna elettorale“.

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