Il capogruppo della Lega al Senato parla a Repubblica e spiega come non ci sia alcuna possibilità che si vada a votare nuovamente
“Un altro disegno di legge per ratificare il Mes? No, guardi, non mi sembra proprio che sia possibile. La posizione della Lega non cambierebbe“. A parlare in questo modo così perentorio al quotidiano La Repubblica è il senatore Massimiliano Romeo, il capogruppo della Lega in Senato e fa capire ampiamente che sul Mes non c’è una partita o una trattativa di alcun genere. Quello che è stato, è stato e non c’è possibilità di un ritorno indietro..
E’ rimasto quasi stupito della velocità con la quale si è andati avanti sul Mes in questo modo e prima della fine dell’anno. Romeo non intende fare passi avanti anzi ormai è andata e non si torna indietro: “Ma sì, prima o poi il voto doveva arrivare. È vero, neppure io pensavo si andasse in Aula, fino a martedì. Si profilava un rinvio. Poi nella maggioranza ha prevalso una posizione diversa. Non è che sia stato un male. Non è mai un male quando si pronuncia il Parlamento: non si diceva che il governo accentra tutto, che fa largo uso di decreti? Ecco, adesso l’esecutivo ha delegato alla Camera, assegnandole un segno di dignità e sovranità. Bisognerebbe essere felici ma invece la sinistra ha uno strano concetto di democrazia”.
Uno scatto in avanti con cui la maggioranza ha deciso di non ratificare il Mes, una cosa sulla quale la Lega ha sempre puntato, sembra quasi, dai discorsi che sono stati fatti in questi mesi che la Premier Giorgia Meloni sia stata quasi trascinata dalla Lega stessa ad avere questa posizione e Romeo su questo non fa pre-tattica: “Beh, questa non è un’interpretazione sbagliata“.
Forse, non è proprio un caso che il Mes, dopo una trattativa lunga e laboriosa, sia stata portata in aula con l’intento di bocciarla proprio all’indomani della chiusura del Patto di stabilità. Ma Romeo su questo non cede anzi: “No, a questo non credo proprio. Non c’è una connessione fra i due fatti. Il Patto di Stabilità? Come dice il ministro Giorgetti, è un compromesso. Ci sono cose buone e altre meno buone. Non abbiamo apprezzato, ad esempio, che non sia passato lo scorporo delle spese del Pnrr“. E su Giorgetti e sulle sue parole, Romeo glissa un po’ e spiega: “Non mi risulta si sia arrabbiato. Chi lo dice è male informato. Mi pare che abbia sempre sostenuto ufficialmente che si sarebbe dovuto esprimere il Parlamento, o sbaglio?”
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