Il capogruppo della Lega al Senato appare ottimista per far terminare le ostilità tra Zelensky e Putin, sfruttando il turno dell’Italia alla riunione dei Grandi
Dal creare un dissesto politico a una missione di pace il passo è breve. E’ quello che ha spinto Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega al Senato, che qualche tempo fa aveva creato non poco trambusto per un ordine del giorno che chiedeva in sostanza di limitare col tempo, fino quasi alla cessazione, le armi all’Ucraina. Un documento che aveva creato non poco turbamento, poi però è stato riformulato, anche perché poteva rischiare di mandare in crisi la maggioranza che ha sempre sostenuto, e continuerà a farlo, Zelensky e il suo paese. Ora il senatore la vede in maniera un po’ diversa, sempre dal lato pacifista, ma con una visione diversa, forse anche dovuta alle pressioni del suo stesso partito.
Per il senatore sostenere la resistenza ucraina è corretto anche per fare in modo che la Russia possa un giorno arrivare a minacciare l’Europa nel vero senso della parola. Ma Romeo, all’orizzonte, vede un’opportunità, ovvero quella di sfruttare la Presidenza del G7 per essere il primo paese a portare avanti un discorso di pace e farsi promotore di un negoziato che potrebbe passare anche alla storia. Una missione che porterebbe all’Italia non pochi benefici, anche perché si porrebbe come una nazione che agisce da “mediatore”, un ruolo che storicamente tanti le riconoscono. Bisogna solo vedere cosa ne pensa il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
“La guerra non si risolverà mai con le armi”
Un’ambizione importante quella di Massimiliano Romeo che dovrà capire fino a che punto l’Italia potrà spingersi in questa situazione. La Meloni potrebbe anche non esser d’accordo, ma lui, il capogruppo della Lega al Senato, va avanti per la sua strada ed è convinto sia quella buona e giusta. Non ci sono dubbi che lo sia, bisogna solo vedere se il momento sarà quello più opportuno, visto che la Presidenza del G7 ha delle responsabilità ben precise. “Tutti quanto ci accorgiamo e veniamo a sapere e capire che la guerra non si risolverà con le armi“, dice con insistenza Romeo al quotidiano La Verità cita sia il ministro Crosetto che i più alti funzionari degli Stati Uniti.
C’è da ricordare che nel famoso ordine del giorno presentato da Romeo e poi riformulato o ricondizionato, si diceva anche che nell’opinione pubblica non c’è più così tanta pazienza nell’affrontare per tanti mesi ancora la guerra in Ucraina. “Questa situazione porta guai e problemi economici in tanti paesi, per questo la gente non ne può più e bisogna trovare un modo veloce per gettare le basi concrete per terminare il conflitto“, la ricetta di Romeo.