Il presidente del Consiglio dell’Economia nazionale e del Lavoro, Renato Brunetta, ha rilasciato una intervista ai microfoni del quotidiano “Corriere della Sera”
Nel corso di una intervista che ha rilasciato al ‘Corriere della Sera‘ è intervenuto Renato Brunetta. L’attuale presidente del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro ha affrontato uno dei temi molto importanti che riguardano il nostro Paese. In particolar modo quello relativo al salario minimo. Lo stesso che sta scatenando non pochi dibattiti nel mondo della politica. Precisamente tra la maggioranza e l’opposizione che spinge fortemente in un importante cambiamento.
Su questo importante argomento ha precisato il suo pensiero. Queste sono alcune delle sue parole a riguardo: “Salario minimo? Credo che, in certi versi, il dibattito sia stato completamente viziato da parte delle contrapposizioni di natura prettamente politica“. Il numero uno del Cnel ci ha tenuto a precisare che questo pensiero fa parte del Dna loro, in particolar modo alla sua natura ed alla sua storia.
Salario minimo, Brunetta: “La contrattazione può garantire diritti di informazione…”
Sempre su questo tema il presidente del Cnel ha continuato dicendo: “Credo che il suo voler porre la contrattazione e quindi le parti sociali al centro delle dinamiche della domanda e dell’offerta di lavoro. Si tratta di un buon sistema di contrattazione che permette di affrontare la questione salariale”.
In conclusione Brunetta ha aggiunto: “Non solo, allo stesso tempo anche di andare decisamente oltre. In particolar modo quello di andare a favorire la produttività, l’occupazione di qualità, l’investimento in formazione e nuove competenze, il welfare aziendale. La contrattazione può inoltre garantire diritti d’informazione per contrastare le discriminazioni fondate sul genere”.