Salone del Libro, Sangiuliano scioglie le critiche: “Sarà di tutti”

Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha rilasciato una intervista ai microfoni del quotidiano “La Stampa” in cui si è soffermato a parlare del Salone del Libro 

Uno degli argomenti del nostro Paese, in quest’ultimo periodo, non può che essere quello relativo al Salone del Libro in quel di Torino. Quest’ultimo diretto da Annalena Benini. In merito a questo importante evento ha preso la parola Gennaro Sangiuliano. L’attuale ministro della Cultura ne ha parlato in una intervista che ha concesso alla ‘Stampa‘ in cui, in qualche modo, ha voluto sciogliere ed allontanare le critiche di questi ultimi giorni.

Intervista alla 'Stampa'
Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano (Ansa Foto) Cityrumors.it

Si tratta di un Salone plurale, aperto, democratico, dove chiunque possa esporre le proprie idee. Il confronto arricchisce sempre. Non come è avvenuto con l’azione squadrista che impedì al ministro Roccella di presentare il suo libro“. Allo stesso tempo il ministro ci ha tenuto a precisare: “Non ha senso pensare ad un’egemonia culturale della destra da sostituire a quella di sinistra. Non ci sono casematte da assaltare“.

Salone del libro di Torino, Sangiuliano: “Apertura senza censura e pregiudizi”

Un discorso, quello di Sangiuliano, che ha voluto continuare in questo modo: “Bisogna garantire una cultura aperta e plurale, dove chiunque parli liberamente, senza censura e pregiudizi. Tutti abbiano la libera possibilità di mostrare capacità e misurarsi superando consorterie e ‘amichettismo’“.

Intervista alla 'Stampa'
Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano (Ansa Foto) Cityrumors.it

Nel corso dell’intervista ci ha tenuto a precisare: “Continuiamo ad essere i primi, in Europa, nella capacità di spesa dei fondi per quanto riguarda il Pnrr. Anche perché in un anno abbiamo messo in moto centinaia di progetti, ciascuno rilevante per il suo territorio, che spesso languivano nei cassetti“. Tanto da fare alcuni esempi importanti come il Biennale a Pompei.

In conclusione ha precisato che una parte della riforma è già operativa: “Da segnalare anche che i musei autonomi sono passati da 44 a 60, con la creazione di nuovi poli. Tre di questi sono stati promossi in prima fascia. Tra poco andranno in selezione i posti per i direttori“.

 

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