In merito allo sciopero di domani, venerdì 17 novembre, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha espresso i suoi pensieri in una intervista rilasciata alla ‘Stampa’
Antonio Tajani, in qualche modo, si è voluto complimentare sia con la Cgil che con la Uil che hanno accettato di ridurre lo sciopero di quattro ore (per la cronaca dalle 9 alle 13). Tanto da parlare di una scelta saggia e che non ha portato questa sfida a delle estreme conseguenze. Queste sono alcune delle parole che il vicepremier ha rilasciato: “La difesa dei lavoratori si indebolisce se una struttura come il sindacato sceglie la via dello scontro politico”.
Anche se, successivamente, in qualche modo è partito all’attacco visto che non gli sono affatto chiare alcune situazioni: “Sono le ragioni da cui parte la richiesta di uno sciopero generale che mi sfuggono. E volerlo a tutti i costi lo stava trasformando in uno sciopero politico. Uno sciopero che non tende a tutelare i lavoratori, ma le opposizioni”. Poi conferma che nessun esponente del governo voleva arrivare ad uno scontro con le parti sociali.
Successivamente ha rivelato il suo pensiero in merito alla vera sconfitta dei due sindacati (Cgil e Uil): “Ovvero quella di aver rotto l’unità del fronte sindacale tenendo fuori la Cisl e le sigle autonome. Non tanto per indietreggiare sullo sciopero generale, ma per non essere riusciti a coinvolgere tutto il mondo del lavoro. Segno che la loro è una posizione debole e politicizzata”.
Sciopero, Tajani: “Se Garante prende posizione va rispettata”
Sulla decisione della Commissione di garanzia sugli scioperi che, sin da subito, aveva bocciato la mobilitazione di Cgil e Uil ha ribadito: “Se il Garante prende una posizione, è giusto rispettarla. Stiamo parlando di una autorità indipendente”. In questo modo ha voluto allontanare le voci sul fatto che l’Autorità di garanzia sia una commissione che si muove seguendo le orme del governo. Anche perché la numero uno, Paola Bellocchi, ha ribadito che voleva rendere più stringenti le regole sugli scioperi generali.
Dello stesso parere anche il vicepremier: “Lo sciopero generale deve essere una cosa eccezionale e mosso da fatti gravi”. In conclusione ha ribadito: “Si può non essere d’accordo con l’impostazione della legge di bilancio, ma a chi capisce qualcosa di economia non può sfuggire l’evidenza che ci siano due guerre nel mondo. L’Italia non è in recessione, come lo è la stessa Germania“.