Momenti di paura durante un comizio di Donald Trump. Un ragazzo ha aperto il fuoco contro l’ex presidente americano. Ecco chi era.
Sale la tensione negli Stati Uniti a pochi mesi dalle elezioni. Lo scontro tra i due candidati è sempre più acceso e il rischio è quello di assistere a episodi simili a quello avvenuto nella notte italiana tra il 13 e il 14 luglio. Un ragazzo di soli 20 anni ha aperto il fuoco contro Donald Trump durante un comizio uccidendo una persona tra il pubblico e ferendone due.
Anche il presidente americano è stato colpito da un proiettile, ma fortunatamente non ci sono preoccupazioni per le sue condizioni. L’ex presidente, portato via immediatamente dai suoi agenti, ha rimediato una leggera ferita all’orecchio. L’attentatore, invece, è stato ucciso dagli agenti dell’FBI ed ora sono in corso tutte le indagini del caso per capire meglio il perché di questo gesto. Un attentato che ha ancora diversi punti da chiarire e nei prossimi giorni si avrà un quadro più chiaro.
Chi era l’attentatore
Thomas Matthews Crooks. E’ questo il nome del ragazzo di 20 anni che ha aperto il fuoco contro Donald Trump. Stando alle prime informazioni che arrivano dagli Stati Uniti, il giovane, identificato come repubblicano, era posizionato su un tetto nei pressi dell’area del comizio e da lì ha aperto il fuoco contro Donald Trump e le persone presenti al comizio.
Il ragazzo ha esploso diversi colpi con un fucile semiautomatico e le autorità americane hanno ricostruito questo gesto come un tentato omicidio nei confronti dell’ex presidente Donald Trump. Ma su questo sono in corso tutti gli approfondimenti del caso da parte degli stessi inquirenti per avere un quadro sicuramente più chiaro.
Attentato Donald Trump, sconosciuti i motivi
Non si conoscono, invece, i motivi che hanno portato il ragazzo a compiere questo gesto. Il 20enne era identificato come repubblicano e, di conseguenza, doveva essere un sostenitore di Donald Trump. Le autorità americane stanno scavando nel passato del giovane per capire se in passato aveva espresso l’intenzione di fare un qualcosa di simile nei confronti dell’ex presidente statunitense.
I punti da chiarire in questa vicenda sono ancora diversi e per il momento gli inquirenti preferiscono mantenere il massimo riserbo almeno fino a quando non si hanno delle certezze. Di sicuro l’attentato a Trump alza l’attenzione e porterà a controlli molto più rigidi nei prossimi comizi in programma fino a novembre.