L’ex capitano della Roma è stato invitato ad un evento nella capitale russa, ma sta diventando un caso più grande di quello che è
Mischiare sport e politica è sempre rischioso ma se a mischiarsi è un’icona quasi sacra come Francesco Totti in un contesto geo-politico, per di più in un paese come la Russia, al centro di un dibattito mondiale per l’invasione in Ucraina, allora diventa, politicamente assai pericoloso. E deleterio. Tanto che alcuni big della politica che sono ben schierati, come Pd o altri della sinistra, provano un certo imbarazzo.
Silenziosamente va avanti da alcuni giorni, ma proprio durante la partita Roma-Cagliari, gara che ha permesso ai giallorossi di ottenere la sesta vittoria di fila in campionato, scoppia il caso. E così, la notizia del viaggio imminente di Francesco Totti a Mosca per partecipare all’evento annuale di uno dei principali network di informazione russi dedicati allo sport e alle scommesse, apre una voragine inattesa.
Francesco Totti guai a toccarlo, ma se va a Mosca da Putin, allora è tutto un altro discorso. La cosa curiosa è che, proprio perché si tratta dell’ex capitano della Roma, tanti politici importanti, che in questi giorni non fanno che schierarsi e accanirsi sulla proposta di riarmo da parte dell’Europa, su questo viaggio del Pupone, restano clamorosamente in silenzio. Motivo? Paura di schierarsi e di dire a Francesco che non è il caso che vada a Mosca, soprattutto adesso.
Per il momento, il viaggio di Totti a Mosca non è stato sospeso anzi, dall’agenzia che ha organizzato l’evento, c’è la conferma dell’arrivo dell’ex simbolo giallorosso nella capitale della Russia. E proprio nel momento in cui la polemica sull’accettare o meno la tregua e andare avanti col piano di pace è rovente.
Quello che ha mandato in over-size la situazione sono i cartelloni celebrativi che salutano la visita del Capitano che stanno spopolando nelle vie della città moscovita con tanto di scritta in cirillico “L’Imperatore sta arrivando nella terza Roma”. Poster che fanno il giro del web e fanno scoppiare la polemica anche politica e che, diciamolo, sta mettendo in imbarazzo una parte della sinistra che ha sempre visto in Totti qualcosa di vicino, al di là della fede. Almeno questo è quello che si sussurra dalle parte del Pd e non solo.
A prendere posizione è solo +Europa, che attraverso il coordinatore romano (e pare tifoso della Roma) Andrea Massaroni che su Facebook fa un post chiedendo alla bandiera della Roma di rinunciare al viaggio in Russia, “scegliendo in questo modo di testimoniare con chiarezza i valori di libertà e di rispetto per i diritti umani che sono un patrimonio comune della nostra città, del nostro Paese e dell’Europa intera“.
Tanti altri esponenti importanti del Pd, interpellati preferiscono non dire nulla in modo pubblico, “ma qui parliamo del Capitano, i santi vanno lasciati stare…”, il leitmotiv che va in scena dalle parti del Nazareno. Lui, Francesco Totti, non ci aveva proprio pensato a una cosa del genere, è stato invitato, probabilmente anzi sicuramente, dietro un compenso economico molto importante, ora non sa che fare. Mai si sarebbe aspettato che il suo viaggio in Russia avrebbe scatenato un putiferio. Già è quello che sta accadendo, ma forse, se fa parte di questo mondo, dove quanto meno chiederselo….
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