Parla il ministro degli Esteri estone che non vede di buon occhio gli sviluppi che sia stanno verificando nella zona di guerra
La guerra tra Ucraina e Russia potrebbe prendere una piega assai diversa. E terribile. Dopo le parole di Putin che si riferivano all’espulsione dei russi dai territori baltici, l’Estonia si è messa in allerta. Da non sottovalutare che qualche giorno fa la premier estone Kaja Kallas non ha escluso anzi ha detto di ritenere probabile un attacco russo all’Europa “nei prossimi tre o cinque anni“. Accuse gravi, ma fanno da eco a quanto già detto e confermato da alcuni rapporti di intelligence da parte dei servizi tedeschi e polacchi. I timori sono sul fatto che Mosca, come ha già fatto in passato in altre regioni, potrebbe fomentare le minoranze russofone.
Una situazione che mette in allarme l’Estonia più di tutti, soprattutto in questo momento e dopo le parole del presidente russo: “Un attacco russo? Ora gli Stati baltici puntano a rafforzare la propria sicurezza. L’Estonia è impegnata a rispettare l’articolo 3 del Trattato della Nato che impegna gli Stati membri a sviluppare le proprie capacità di difesa”. Per il ministro degli esteri estone Margus Tsahkna è una situazione preoccupante dalla quale bisogna necessariamente guardarsi e non sottovalutare: “Siamo consapevoli che la sicurezza in Europa è cambiata drammaticamente dopo l’aggressione russa in Ucraina. E dobbiamo contribuire a rafforzare le nostre capacità di difesa. Quindi abbiamo deciso di aumentare la nostra spesa per la difesa al 3,2% del Pil nel 2024. E non vediamo l’ora che la Svezia aderisca alla Nato: è un passaggio che renderà certamente l’Alleanza più forte e migliorerà la sicurezza degli approvvigionamenti sul fianco orientale della Nato“.
“Il governo estone ha deciso un aiuto militare a lungo termine all’Ucraina”
Una guerra che rischia di prendere una piega inaspettata, almeno per tutto quello che è stato fatto fino adesso. E anche per questo è importante che alla fine sia l’Ucraina a vincere la guerra: “I partner dell’Ue e della Nato sono consapevoli che l’Ucraina sta combattendo non soltanto per riconquistare i propri territori, ma per la sicurezza dell’intera area euro-atlantica. È chiaro che se consentiamo alla Russia di uscire vincitrice da questa guerra, assisteremo molto probabilmente alla fine dell’ordine internazionale basato sulle regole e entreremo in un’era in cui sarà il più forte a dominare“.
Il suggerimento del ministro degli esteri estone Tsahkna è che non bisogna permettere che l’Europa e altri stati che fino ad ora hanno dato un grande supporto all’Ucraina continuino a dare il loro apporto economico e anche militare: “Un recente documento del nostro ministero della Difesa sostiene che l’Ucraina potrebbe vincere questa guerra se i 40 Paesi del gruppo di contatto di Ramstein stanziassero ciascuno lo 0,25% del loro Pil annuo per l’Ucraina. Il governo estone ha dato l’esempio e ha deciso un aiuto militare a lungo termine all’Ucraina: per i prossimi quattro anni, l’Estonia è pronta a stanziare lo 0,25% del suo Pil per gli aiuti militari all’Ucraina. Lavoriamo per convincere altri Paesi a seguire il nostro esempio“