Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione non vincolante per la quale l’Ucraina potrebbe colpire obiettivi in Russia.
“L’Ucraina deve essere in grado di colpire obiettivi militari legittimi in Russia”, si legge nel testo della nota inviata a seguito della votazione. Con il provvedimento i deputati sostanzialmente hanno chiesto ai Paesi Ue che forniscono armamenti a Kiev di eliminare le restrizioni che impediscono all’Ucraina di utilizzare i sistemi di armamento occidentali contro obiettivi militari legittimi in Russia. Senza tale abolizione, l’Ucraina non può esercitare pienamente il suo diritto all’autodifesa e rimane esposta ad attacchi contro la popolazione e le infrastrutture. La risoluzione è passata con 425 voti a favore, 131 contrari e 63 astensioni.
Gli eurodeputati italiani hanno votato contro la risoluzione del Parlamento Ue, con divisioni nel Pd e in Forza Italia. Compatte nel voto contrario le delegazioni di Lega e Fratelli d’Italia e, a sinistra, Movimento 5 Stelle e Avs. Il Partito democratico si è spaccato con 9 contrari, 1 favorevoli e un astenuto. I contrari sono Brando Benifei, Annalisa Corrado, Antonio Decaro, Camilla Laureti, Matteo Ricci, Sandro Ruotolo, Cecilia Strada, Alessandro Zan e Nicola Zingaretti. Hanno votato a favore: Elisabetta Gualmini e Pina Picierno. Astenuta Lucia Annunziata. Spaccata anche la delegazione di Forza Italia, con Massimiliano Salini a favore.
Poco dopo il voto il vicepremier, Ministro degli Esteri e leader di Forza Italia Antonio Tajani si è mostrato favorevole ad una conferenza di pace alla quale dovrebbe partecipare la Federazione russa e anche la Repubblica popolare cinese. “Noi non siamo in guerra con la Russia. – ha detto Tajani – Ritengo però che la Russia debba presentarsi a questa conferenza non con una soluzione che preveda la resa o la sconfitta dell’Ucraina, perché altrimenti non sarebbe un accordo di pace”. La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen viaggerà oggi alla volta di Kiev, dove domani discuterà con il presidente Volodymyr Zelensky.
Tornando alla risoluzione dell’Europarlamento, i deputati hanno ribadito “l’invito agli Stati membri a rispettare l’impegno assunto nel marzo 2023″. L’impegno riguarda la consegna di un milione di munizioni all’Ucraina, ma non solo. Sarebbe necessario accelerare la consegna di armi, sistemi di difesa aerea e munizioni, compresi i missili Taurus. Nel testo anche la “posizione secondo cui tutti i Paesi Ue e gli alleati della Nato dovrebbero impegnarsi collettivamente e individualmente a fornire all’Ucraina un sostegno militare annuale non inferiore allo 0,25% del loro Pil”.
Inoltre è stato chiesto agli Stati membri di mantenere ed estendere la politica di sanzioni Ue contro la Russia, la Bielorussia e i Paesi e le entità non appartenenti all’Ue, come Iran e Corea del Nord, che forniscono alla Russia tecnologie militari e a doppio uso. Infine, i deputati ritengono “che la responsabilità per i crimini di guerra russi e i risarcimenti e altri pagamenti da parte di Mosca siano aspetti essenziali di qualsiasi soluzione. A tal fine, i deputati chiedono all’Ue e ai partner che condividono la stessa posizione di stabilire un regime giuridico per la confisca dei beni statali russi congelati dall’Ue come parte degli sforzi per compensare l’Ucraina per gli ingenti danni subiti”.
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