In una intervista rilasciata al quotidiano “La Repubblica” è intervenuto il governatore del Veneto, Luca Zaia. Tanti gli argomenti affrontanti dal politico
Luca Zaia, uno dei leader della Lega nonché governatore della regione Veneto, ha voluto fare il punto della situazione in una intervista rilasciata alla ‘Repubblica‘. Tanti, infatti, sono gli argomenti che il politico ha voluto trattare. In particolar modo sul premierato dove ha dichiarato: “Le tensioni nella maggioranza su questo argomento possono essere considerati una speranza da parte dell’opposizione. Anche perché il popolo non capirebbe se ci fossero o meno.
Credo che un governo come questo attuale non possa permettersi di spaccarsi per quanto riguarda le riforme istituzionali. A dire il vero punterei su una formula contro il ribaltone“. Insomma, fa capire chiaramente di essere d’accordo con l’elezione diretta del premier. Anche perché si tratta di un argomento a lui molto caro visto che è sempre stato favorevole. Tanto da definire il “premierato” come il “portafoglio” dell’elezione diretta.
Sempre in merito al premierato insiste dicendo: “Il governo deve decidere se dare ai cittadini i ruoli di protagonisti oppure no. Credo sia offensivo nei loro confronti sostenere che c’è il blocco di mandati per sindaci e governatori. Altrimenti, in questo caso, si rischia seriamente un eccesso di potere. Ovvero dare degli “idioti” agli elettori. Sarebbe anacronistico se il premier eletto non dovesse avere il limite di mandati. Mentre i presidenti delle regioni ed i sindaci sì“.
Zaia sull’Autonomia: “Sia legge a partire dal 2024”
Tornando nuovamente sulla “sua” Lega fa sapere: “Sono convinto che riusciremo a portare a casa il disegno di legge Calderoli. Credo che sia l’unico governo che ci ha permesso di rendere obbligatorio la definizione di Lep (livelli essenziali di prestazione). Autonomia? Se ne sta parlando già in Parlamento. In commissione Affari costituzionali del Senato si è arrivati al voto degli emendamenti fino all’Articolo 7“.
Poi ha continuato dicendo: “Credo che il 2024 sia l’anno della riforma per l’autonomia. Se tutto questo non dovesse avvenire allora il governo verrebbe meno ad uno degli impegni più importanti del suo programma“. Come modello di premierato pensa a quello delle Regioni: “Con presidente eletto direttamente. In questo modo hanno stabilità e garantiscono l’alternanza“. In conclusione sulle opposizioni che non sono soddisfatti della manovra: “La riforma costituzionale non è un diversivo. Parleranno i fatti“.