Una storia che va avanti da diverso tempo ma per vari motivi era stata messa da parte forse perché sottovalutata, ma adesso è venuta fuori
Una storia sotterranea di cui tanto sapevamo, ma che è stata tenuta quasi nascosta perché si pensava che, in qualche modo, ci potessero essere dei chiarimenti. Invece è una situazione che è esplosa a Parigi, lasciando tutti a bocca aperta.
E’ una storia torbida, vista e raccontata per come sta venendo fuori e che mette in grave crisi il campione olimpico dei cento metri e atleta italiano Marcell Jacobs. Si tratta dell’allenatore personale del centrometrista azzurro Rana Reider che, dopo una decisione a sorpresa, è stato cacciato ed espulso dai Giochi di Parigi 2024 a causa di pesanti accuse di abusi sessuali e anche emotivi che avrebbe esercitato su tre donne.
A riportare la notizia è il ‘Times‘, tanto che il quotidiano britannico accenna che in queste ultime ore l’accredito del 54enne coach statunitense ai Giochi è stato revocato dal comitato olimpico canadese, anche perché tre donne hanno portato avanti una causa contro di lui in Florida, dove tra l’altro il tecnico Reider vive e allena, soprattutto.
Accuse pesantissime sulle quali non si poteva far finta di nulla. Tanto che appena sono venuti fuori i problemi giudiziari di Rana Reider, la federazione statunitense di atletica leggera si è subito messa in contatto con quella canadese che, appena saputo, ha avvisato il proprio comitato olimpico e tolto le credenziali olimpiche che aveva dato a Reider, allenatore, oltre che di Jacobs anche del campione olimpico canadese Andre De Grasse, oro sui 200 metri a Tokyo.
Qualcosa, in effetti, si sapeva e soprattutto qualcosa si era intuito dai recenti e tumultuosi tweet che lo stesso Reider non faceva che scrivere in questi ultimi due mesi, con tanti riferimenti strani e particolari. Adesso, con la storia venuta allo scoperto, si sono capite tante cose.
L’allenatore di Marcell Jacobs, Rana Reider, è rimasto scioccato da questo provvedimento, tanto che il suo legale Ryan Stevens, ha subito replicato a quanto è avvenuto osservando che il suo cliente è stato “ingiustamente privato delle sue credenziali di allenatore olimpico, sulla base di affermazioni vecchie di anni in una causa intentata da ex atleti in cerca di guadagno finanziario”.
L’avvocato dell’allenatore non ci sta e sottolinea la stortura e quanto è successo al suo cliente e non nota si ribadire con severità che “è un brutto giorno per le Olimpiadi quando la paura di una cattiva pubblicità per un organismo di governo sportivo ha la priorità sugli atleti“.
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