L’Atalanta esce dalla Champions League, eliminata dal Club Brugge ai playoff, anche a causa del rigore di Lookman che fa infuriare Gasperini
Non solo il Milan, caduto contro il Feyenoord a causa di un’ingenuità di Theo Hernandez che, simulando, ha incassato la seconda ammonizione ed è stato espulso lasciando i suoi in dieci uomini. Anche l’Atalanta non è riuscita a superare i playoff di Champions League, lasciando la competizione con l’amaro in bocca per un obiettivo fallito.

La squadra di Gasperini, dopo la sconfitta dell’andata contro il Club Brugge, arrivata tra le polemiche per l’assurdo calcio di rigore fischiato ai belgi nel finale di partita, al ritorno non solo non è riuscita a ribaltare il risultati, ma ha anche subito una fragorosa sconfitta.
Se tutti, infatti, si attendevano una reazione d’orgoglio e di rabbia, i primi minuti del match hanno raccontato tutt’altro. L’Atalanta sembrava smarrita, spaventata, in confusione e ad approfittarne sono stati Vanaken e compagni che dopo soli 3′ si sono portati avanti con Talbi, autore anche della rete del 2-0 arrivata già al 27′.
Proprio la seconda rete ha spinto la Dea a una reazione che, però, si è schiantata contro il palo e contro un salvataggio sulla linea, dal quale nel recupero del primo tempo è nato il contropiede del Club Brugge e il gioiello di Jutglà che ha regalato il momentaneo 3-0 ai belgi.
Lookman sbaglia il rigore: la furia di Gasperini
Nel secondo tempo Gasperini prova la mossa dalla panchina. Il tecnico manda in campo Ademola Lookman che, di ritorno dall’infortunio, impiega pochissimo tempo a ripagare l’intuizione di Gasp. Meno di 60 secondi dopo il suo ingresso, infatti, approfitta di un passaggio di Davide Zappacosta e mette in porta il 3-1 che apre una potenziale rimonta.

L’Atalanta reagisce, inizia a spingere e crede in un miracolo che all’ora di gioco può diventare ancora più realistico. Cuadrado si conquista il calcio di rigore del potenziale 3-2, dagli undici metri va proprio Lookman che, però, calcia malissimo e si lascia neutralizzare il tiro da Mignolet, spegnendo ogni speranza della Dea e mandando su tutte le furie Gasperini.
Dopo il triplice fischio, infatti, l’allenatore bergamasco ha svelato – utilizzando termini molto forti – che Lookman si era impossessato di un rigore che sarebbe, in realtà, toccato a giocatori decisamente più bravi di lui dal dischetto, descrivendo il suo come un gesto molto brutto nei confronti della squadra:
“Non doveva calciarlo lui, è uno dei peggiori rigoristi che abbia mai visto. I rigoristi erano De Ketelaere e Retegui, però evidentemente era euforico e c’è stato questo episodio. Potevamo sbagliarlo anche con qualcun altro, però non è stato un bel gesto. Lì la partita si è un po’ smorzata, però non è stato un bel gesto neanche questo”.
La replica di Lookman a Gasperini
Non si è fatta attendere la replica di Lookman al duro attacco di Gasperini. Il giocatore della Dea si è affidato a un post su Instagram: “Mi rattrista dover scrivere questa dichiarazione in un giorno come questo, soprattutto per quello che abbiamo realizzato insieme come squadra e come città. Essere individuati nel modo in cui sono stato non solo ferisce, ma mi sembra anche profondamente irrispettoso, non da ultimo per l’immenso duro lavoro e impegno che ho sempre messo ogni giorno per aiutare a portare il successo a questo club e agli incredibili tifosi di Bergamo“.
Poi ha continuato: “In verità, ho affrontato molti momenti difficili durante il mio periodo qui, la maggior parte dei quali non ho mai parlato, secondo me la squadra deve sempre essere protetta e deve venire prima. Questo rende ciò che è successo ieri sera ancora più doloroso. Insieme ai nostri incredibili tifosi, anche noi come squadra stiamo soffrendo per il risultato di ieri sera. Durante la partita il rigorista designato mi ha ordinato di tirare il rigore; e quindi, per sostenere la squadra, mi sono assunto la responsabilità di farlo in quel momento. La vita è fatta di sfide e di trasformare il dolore in potere, cosa che continuerò a fare“.