Una serata e un momento drammatico durante Fiorentina-Inter, ma ci sono stati due angeli custodi che hanno protetto Bove
Un momento di vero dramma. E’ il diciassettesimo minuto della gara tra Fiorentina e Inter, la più attesa della giornata, ma un malore in campo improvviso per Edoardo Bove cambia tutto. Il centrocampista della Fiorentina si è accasciato al suolo a gioco fermo, poco dopo che si stava allacciando gli scarpini e tutto si è fermato all’istante.
Il tempo si è fermato, come quando accadde a Eriksen agli Europei del 2021, ed è accaduto la stessa cosa anche al Franchi di Firenze, seppur con modalità e sintomi diversi. Bove si è accasciato a terra, in un primo momento sembrava si stesse allacciando gli scarpini, ma invece si stava appoggiando sul terreno di gioco perché probabilmente stava già male, tanto che si rialza, forse per provare a vedere se si sente meglio, ma poi invece crolla a terra.
Dopo qualche secondo due giocatori dell’Inter hanno immediatamente richiamato l’attenzione dell’arbitro e delle due panchina. Erano Dumfries a Chalanoglu. Tutti sono andati da Bove, tutti hanno subito fatto capannello attorno al centrocampista viola, tra questi due suoi compagni di squadra Gosens e Cataldi. Il primo lo teneva fermo, cercando di non fargli avere scossoni di alcun genere, anche perché, dai resoconti, sembrava avesse qualche spasmo, poi l’ex laziale Danilo Cataldi, amico e romano come Bove, gli ha fatto la manovra, tirandogli fuori la lingue. Come Simon Kiaer ha fatto con Eriksen nel 2021.
Poi dopo qualche istante e con la situazione meno agitata, hanno fatto il loro ingresso i paramedici e i medici che sono intervenuti rapidamente. Tutto questo è avvenuto a gioco fermo, mentre in campo si discuteva ancora per la rete annullato a Lautaro.
A gioco fermo, Bove è caduto in terra privo di sensi. Compagni e avversari si sono immediatamente accorti della gravità di quello che stava accadendo. Due compagni di squadra hanno cercato di evitare che gli finisse in gola la lingua. Una manovra salvavita importantissima. Intorno a lui si è formato un capannello con lo staff medico intervenuto per cercare di dare i primi soccorsi.
Cataldi ha fatto la manovra salva-vita
Nel capannello dei giocatori che si sono messi a protezione di Edoardo Bove, il primo a intervenire e a sbloccare lo vie aeree, togliendo la lingua dalla gola e facendola uscire fuori, è stato Danilo Cataldi. Scosso per quello che stava succedendo, ma anche il più lucido e anche quello più preparato (alla Lazio ogni giocatore ha fatto i corsi di pronto soccorso, una cosa voluta da Lotito ndr) per mettere il compagno e amico nelle migliori condizioni possibili, almeno in quel momento.
Una manovra che ha consentito ai medici di poter operare in totale tranquillità e anche di evitare, considerata la situazione, di non usare in campo il defibrillatore. Una manovra salvavita importantissima.
La gara è sospesa e poi rinviata definitivamente per emergenza medica in attesa di ulteriori notizie, con Bove che è stato trasportato fuori dallo stadio Franchi a bordo dell’ambulanza, per essere portato in ospedale, al Careggi dove sono andati tutti i giocatori per stare vicini al loro compagno.
Non mancava nessuno. In campo diversi giocatori hanno lasciato il terreno di gioco in lacrime. Ha colpito la discussione che ha avuto il capitano Ranieri, che era visibilmente sconvolto, con uno degli addetti al campo per cercare di avvicinare l’ambulanza.
Ma l’uomo cercava di dire al giocatore che non era possibile più che altro poteva essere rischioso entrare in campo con un mezzo pensate come l’ambulanza anche perché, col campo scivoloso e bagnato poteva esserci il rischio che restasse impantanata. Ecco perché non si è avvicinata.