Lo sfortunato giocatore della Fiorentina ha deciso di impiantarsi un defibrillatore sottocutaneo (Icd), in Italia non è permesso
Il 27 ottobre del 2024, Edoardo Bove segnò alla Roma, una rete che sancì praticamente la vittoria della Fiorentina sui giallorossi, ed è stato e sarà l’ultimo gol in serie A del giovane giocatore. Segno del destino ha voluto che l’ultimo gol in un campionato professionistico italiano sia stato proprio alla Roma.
Il malore che ha avuto il 1 dicembre durante la partita con l’Inter ha segnato la sua vita, da uomo e da atleta. Dopo la paura, la lucidità di decidere il da farsi e l’idea di continuare a giocare, dopo essersi assicurato che fisicamente stesse bene, è stata immediatamente successiva. Edoardo, dopo un consulto durato giorni con i famigliari e soprattutto con i medici, ha deciso che si doveva operare.
Una decisione non facile, ma necessaria e fondamentale. E’ stato complicato far capire a Bove che era doveroso impiantare il defibrillatore sottopelle, un apparecchio salvavita, più che altro perché sapeva e sa bene che una volta messo, dirà addio alla serie A e anche alla nazionale. L’equipe medica guidata dal professor Pasquale Bernardo ha affrontato un duro lavoro psicologico, ma Edoardo ha reagito bene anche perché la sua famiglia gli è stata vicinissima.
La sua passione di giocare a calcio ad altissimi livelli sarà comunque salva, anche perché la legislazione italiana su un tema così delicata è rigida e irremovibile. E’ l’unica in Europa e i medici italiani sono stupefatti che i colleghi europei non adottino la stessa situazione, anche perché il rischio è troppo alto. La decisione comunque è presa, poi ci sarà tutto il tempo del mondo per sistemare beghe contrattuale con la Fiorentina e soprattutto con la Roma, proprietaria del cartellino. Ora conta altro.
La vita di Bove cambierà di colpo. Dal minuto 17 di Fiorentina-Inter, il ragazzo è entrato in una dimensione nuova almeno per quel che riguarda la sua carriera, o meglio nuova carriera. L’implementazione di un defibrillatore sottocutaneo, che tecnicamente viene chiamato ICD, acronimo di defibrillatore cardiaco impiantabile, in modo tale che possa scongiurare situazioni come quella accaduta durante Fiorentina-Inter.
E potrà avere una nuova occasione come è accaduto per Eriksen, stessa situazione, stessa trafila. Appena ha ricevuto il via libera medico, il danese con il suo nuovo ICD è andato prima al Brentford, poi, grazie ai successi ottenuti sul campo, nella stagione 2021/22 l’approdo al Manchester United, dove è attualmente. Anche un altro campione della nazionale olandese, Blind ha lo stesso ICD e gioca da anni prima in Germania e ora in Spagna.
Edoardo Bove a breve si sottoporrà all’intervento chirurgico che è davvero una cosa semplicissima, da quanto dicono i medici, anche perché è un topo di operazione che viene fatta da ormai tantissimi anni ed è collaudata da tantissimi medici.
E’ ancora presto, ma una volta effettuata si metterà a lavorare e a coordinarsi per abituarsi a vivere con questo piccolo apparecchio sottopelle. “Non ho notato la differenza, qualche giorno dopo già correvo e facevo le stesse cose che avevo sempre fatto, è tutto un lavoro di testa…” disse Christian Eriksen qualche giorno dopo l’operazione e l’inserimento dell’ICD.
Bove non giocherà più in Italia, ma avrà la possibilità di trovare un ingaggio all’estero e anche in campionati importanti come la Premier in Inghilterra, La Bundesliga in Germania e la Liga in Spagna, ma anche in Olanda, in Belgio, in tutti gli stati europei e anche in Mls, ad esempio. Si dice che il suo procuratore abbia già ricevuto qualche proposta per parlarne anche se Bove ancora non ha deciso e potrebbe anche sorprendere. Ma chi gli sta vicino assicura che vuole tornare a giocare.
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