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Calcio, l’Italia e i calci di rigore di Jorginho: forse è ora di cambiare e anche Spalletti ha detto…

Il centrocampista brasiliano della Nazionale italiana contro la Macedonia del Nord ha sbagliato ancora dal dischetto, per fortuna questa volta senza conseguenze

Dopo i due penalty falliti contro la Svizzera e quello di Wembley nella finalissima contro l’Inghilterra, il centrocampista azzurro non trasforma un altro tiro dagli undici metri. Dopo i due errori contro il portiere della Svizzera Sommer, ieri è toccato all’estremo difensore macedone Dimitrievski fermare ancora una volta Jorginho.

Il rigore sbagliato da Jorginho – Cityruomrs.it –

 

L’Italia di Spalletti questa volta supera l’ostacolo, fatale in altre occasioni, della Macedonia del Nord e spiana la strada verso la qualificazione alla fase finale dei Campionati europei che si svolgeranno a giugno prossimo in Germania. Ora alla nazionale azzurra basterà non perdere contro l’Ucraina lunedì prossimo sul neutro di Leverkusen, per ottenere il pass qualificazione.

Vittoria non di rigore

L’Italia era spalle al muro ieri sera all’Olimpico di Roma contro la Macedonia, serviva assolutamente vincere per scacciare l’incubo macedone dal nostro passato e spianare la strada per l’ultima partita di qualificazione che andremo a giocare contro l’Ucraina senza l’obbligo di vincere per forza, cosa che ci è costata carissima nelle ultime qualificazioni mondiali. E vittoria è stata in virtù di un primo tempo sontuoso, chiuso in vantaggio per 3-0 con gol di Darmian e doppietta di Chiesa che hanno reso vano anche il tentativo di rimonta della Macedonia del Nord. Un 5-2 roboante nel punteggio e questa volta anche nel gioco propositivo messo in mostra dalla nazionale allenata da Spalletti.

Unica nota stonata della serata l’ennesimo rigore sbagliato da Jorginho. Il centrocampista brasiliano, proprio alla vigilia aveva ribadito di voler comunque andare lui sul dischetto in caso di calcio di rigore a nostro favore, senza nessuna paura nonostante i gravi ultimi errori costati addirittura una qualificazione alla Coppa del Mondo. “Se c’è un rigore avrò il coraggio di tirarlo”, aveva infatti detto il brasiliano in conferenza stampa e quando, al minuto 40 del primo tempo, l’arbitro ha assegnato proprio un calcio di rigore all’Italia per fallo di mano di un difensore della Macedonia del Nord sul colpo di testa di Gatti, Jorginho ha parlato con Berardi e si è preso il pallone. Stessa breve rincorsa, stesso saltello al momento di calciare e…stesso errore. Tiro parato dal portiere macedone.

Il rigore di Jorginho sbagliato contro la Svizzera – Cityrumors.it –

 

Forse è ora di cambiare

Anche Spalletti aveva quasi predetto il rigore annunciando il possibile rigorista in sala stampa qualche giorno fa, sostenendo che se ci fosse stato un penalty sarebbe toccato proprio a Jorginho. Ma adesso la faccenda si fa davvero complicata e una riflessione va fatta. Per il centrocampista brasiliano si tratta dell’ottavo rigore sbagliato in carriera, il terzo con l’Italia dopo quelli contro la Svizzera. Che poi diventano quattro se consideriamo quello contro l’Inghilterra durante la lotteria della finale. L’ultimo, il più “sanguinoso”, ci costò la qualificazione al Mondiale via gironi e il terzo addirittura all’Olimpico stadio che da questo punto di vista risulta davvero poco fortunato per Jorginho.

Forse quella finta, quel balzello al momento di calciare per guardare il lato “battezzato” dal portiere non è più efficace, magari i portieri ora aspettano un secondo in più e sono loro a trarre in inganno il calciatore, fatto sta che nel calcio moderno, dove il risultato è deciso molte volte da un semplice episodio, non ci si può permettere di sbagliare così tanti rigori. “Jorginho resta un rigorista speciale per l’Italia”, ha detto Spalletti a fine partita, ma forse erano parole di circostanza.

Mauro Simoncelli

Romano di nascita, giornalista, scrittore, appassionato di sport e non solo. Mi piace informarmi e informare su tutto ciò che accade intorno a noi. Da sempre collaboro con giornali e tv e mi arricchisco attraverso il contatto quotidiano della radio. Oggi scelgo l’informazione quotidiana a tutto campo con passione e determinazione.

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