Una vera e propria notte di terrore a Belgrado, dopo il match tra Serbia e Montenegro, per l’aggressione brutale ai danni di Marusic e del suo agente
Gravissimo episodio accaduto a Belgrado per il difensore della Lazio. Dopo il match per la qualificazione europea della sua Montenegro contro la Serbia, Marusic sarebbe rimasto vittima di un’aggressione insieme alla famiglia e il suo agente Uros Jankovic. Uno degli aggressori avrebbe puntato la pistola in direzione della testa del giocatore.
Adam Marusic, al termine dell’incontro giocato a Belgrado con la sua nazionale, ha scelto di rimanere in città per aspettare la mezzanotte e festeggiare così il suo compleanno con la mamma, la compagna e il procuratore Jankovic. Ma il gruppetto sarebbe stato aggredito all’uscita del locale in maniera brutale.
Momenti di autentico terrore per Adam Marusic e la sua famiglia. Il giocatore della Lazio sarebbe stato aggredito da alcuni malviventi qualche giorno prima a Belgrado. Il difensore biancoceleste, al termine della partita di qualificazione agli europei tra la sua nazionale del Montenegro e la Serbia, ha deciso di rimanere a Belgrado per festeggiare il suo compleanno con la mamma, la compagna e il suo procuratore, Uros Jankovic, ma al termine della serata sarebbero stati brutalmente aggrediti. “Hanno aggredito me, Adam, sua moglie e sua madre”, ha raccontato proprio il suo agente al portale serbo. “Una volta usciti siamo stati circondati da diverse auto – ha detto Jankovic -. Il mio autista ha provato ad allontanarsi, ma è stato investito da un’auto che proveniva dalla direzione opposta. E io sono stato aggredito alle spalle, mi hanno colpito con la pistola in testa e su altre parti vitali del corpo. Mi sono rotto lo zigomo e la gamba sinistra. Sono stato trasferito al Centro Clinico di Belgrado, dove sono stato operato. Non sono riuscito nemmeno a salire sul veicolo, sono stato aggredito da dietro. A un certo punto ho perso conoscenza e hanno continuato a colpirmi con pistola e manganelli”.
Secondo quanto raccontato ancora da Jankovic, uno degli aggressori si sarebbe rivolto verso Marusic “puntando la pistola in direzione della testa e del petto per evitare che mi aiutasse mentre mi picchiavano brutalmente. Sua madre, una donna di 60 anni, è stata spinta e ferita”. Il giocatore ha poi fatto ritorno a Roma dove è voluto scendere in campo regolarmente sabato scorso contro il Sassuolo. “Adam è un eroe, senza di lui avrei rischiato la vita” ha voluto ancora precisare il suo agente. Le indagini aperte dalla polizia serba si sarebbero indirizzate verso i figli di Zvezdan Terzić, direttore generale della Stella Rossa che, secondo alcune testimonianze, avrebbero avuto alcune “discussioni” con lo stesso Jankovic.
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