Non è sicuramente un periodo fortunato per il mondo del pallone. Si sono perse le tracce di un calciatore e c’è preoccupazione
Il dramma Bove ha fatto il giro del mondo, ma c’è un’altra situazione che sta preoccupando tutti gli appassionati di pallone e non solo. C’è ansia per le sorti di un calciatore, di cui si sono perse le tracce oramai da diversi giorni. In un primo momento si era pensato anche ad un allontanamento volontario, ma le indagini hanno immediatamente smentito questa ipotesi confermano che si tratta di un rapimento.
Gli inquirenti hanno un sospetto e stanno indagando per cercare di risalire ai responsabili e individuare anche il luogo dove è tenuto il calciatore. Giorni di apprensioni per le sorti del giocatore e la speranza è che tutto si possa concludere con una buona notizia in davvero breve tempo.
Sono ancora diversi i punti da chiarire sul rapimento del calciatore. Le prime informazioni, riportate dall’Adnkronos, rivelano che la vittima era insieme ad un suo amico in una delle zone più pericolose di una città e avevano appena visto insieme una partita e da quel momento non si hanno più notizie.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Pedro Perlaza si trovava in un cantone di Esmeraldas, zona dove c’è in corso una guerra governativa contro il narcotraffico, e non è da escludere che ci sia proprio il coinvolgimento di quest’ultimi. Una ipotesi tutta da confermare, ma vista l’importanza del 33enne nel calcio ecuadoregno è una pista da seguire. Sono in corso tutte le informazioni del caso e gli inquirenti preferiscono non escludere nulla almeno fino a quando non hanno certezze su quanto accaduto.
Pedro Perlaza è uno dei calciatori ecuadoregni più conosciuti in patria. Oltre ad aver collezionato tre presenze con la maglia della nazionale, ha giocato nei migliori club del suo Paese. L’ultima squadra per il 33enne è stato il Delfin de Manta.
Proprio per questo motivo gli inquirenti non escludono l’ipotesi di un coinvolgimento dei narcotrafficanti nel suo rapimento visto la lotta contro il governo. Una questione che tiene in apprensione il mondo del calcio e la speranza è quella che tutto possa risolvere in davvero poco tempo e in modo positivo.
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