Alla fine la montagna ha partorito il classico topolino. Dopo mesi di trattative e assemblee di Lega alla ricerca di nuovi broadcaster disposti a pagare meglio, i diritti tv sono rimasti dove erano e le società di serie A si sono dovute anche accontentare di non raggiungere il quorum minimo che si erano prefissate fin dall’inizio.
E’ stata quindi accettata l’offerta unica delle due emittenti che hanno messo sul piatto 900 milioni di euro a stagione, dal 2024/25 fino alla stagione 2028/29, con la ripartizione attuale delle partite. Resta spento per ora il famoso canale di Lega, spauracchio paventato da più parti per mettere pressione alle due aziende televisive. Ma non tutti i presidenti si sono dichiarati concordi nell’accettare l’offerta presentata.
Nell’ultimo giorno disponibile per l’assegnazione dei nuovi diritti tv del prossimo quinquennio per le partite della serie A, la Lega calcio ha deciso di accettare la proposta che giaceva da settimane sul tavolo di Via Rossellini, formulata dalle due emittenti Dazn e Sky Sport, che già detenevano i precedenti diritti. L’offerta dei due broadcaster sarà da 900 milioni a stagione, a partire dal 2024/25 fino alla stagione 2028/29, di cui circa 700 milioni dalla piattaforma OTT e altri 200 milioni dalla pay-tv di Comcast, rispetto ai 927,5 milioni di euro del precedente triennio 2021/2024. Un’ offerta quindi addirittura più bassa di quanto pagato dalle due emittenti in questi anni e ben al di sotto di quel miliardo di euro fissato fin da subito dalle società come quorum minimo d’entrata. Infatti, votata favorevolmente da 17 società, ha visto qualche presidente tuonare immediatamente contro la decisione presa.
Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, ad esempio, non è stato proprio così felice di questa decisione. “L’imprenditore si deve prendere un rischio. Il valore del calcio italiano parte attraverso un investimento. Il calcio italiano è supportato dai suoi tifosi. È il bene assoluto di un club di calcio. Il mio rapporto deve essere diretto con lui. Non con Sky o Dazn. Dazn non è competente. Non fa bene, come Sky, al calcio italiano. È una sconfitta del calcio italiano e il calcio italiano morirà”, ha spiegato il presidente del Napoli che è sempre stato fautore del famigerato canale della Lega, un modo per produrre e gestire in proprio le immagini televisive e poi rivenderle al migliore offerente. Ma per i prossimi cinque anni il canale rimarrà spento e si proseguirà con lo stesso sistema adottato in queste ultime stagioni. Dazn avrà tutte e dieci le partite di ogni giornata di campionato, di cui sette in esclusiva e tre, quella del sabato sera, quella delle 12:30 e una delle ore 15 della domenica, trasmesse in co-esclusiva anche da Sky Sport. Per il momento per il telespettatore non dovrebbe cambiare nulla, anche perchè il nuovo contratto entrerà in vigore dalla stagione 2024-25.
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